Un Zelensky livido in volto dopo l’incontro alla Casa Bianca con il presidente degli Usa Joe Biden. Perché? Che cosa è successo?
In linea generale, tutto il tour diplomatico del presidente ucraino all’Onu negli Stati Uniti è stato contrassegnato da insuccesso. Zelensky è intervenuto alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu affermando che la Russia non dovrebbe possedere armi atomiche e che dovrebbe essere privata anche dello status di membro permanente dello stesso Consiglio di Sicurezza. Quanto alle armi nucleari, resta da vedere chi possa togliere questo tipo di armamenti ai russi. Circa l’altra richiesta, è vero che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu potrebbe auto riformarsi togliendo lo status di membro permanente alla Federazione Russa, ma con il consenso di quest’ultima dal momento che come membro permanente la Russia può sempre esercitare il suo diritto di veto. Queste due proposte di Zelensky sono più che altro di tipo propagandistico.
L’altra appassionata richiesta del presidente ucraino “dateci armi e tempo per vincere la guerra contro la Russia” è caduta letteralmente nel vuoto. Non era quella la sede per chiedere armi; l’Onu non ha mai autorizzato gli stati membri a fornire aiuti militari all’Ucraina.
Succesivamente Zelensky ha reiterato la sua richiesta al presidente Biden nel corso dell’incontro alla Casa Bianca e al Congresso Usa dicendo “se non riceviamo gli aiuti perderemo la guerra”. Ma il Congresso statunitense si è dimostrato molto tiepido nei confronti della richiesta di aiuti militari di Zelensky. Già precedentemente i repubblicani membri del Congresso, guidati dallo speaker Kevin McCarthy avevano chiesto conto delle spese dei contribuenti americani per una guerra così lontana come quella ucraina. Biden ha promesso di inviare altri 325 milioni di dollari di aiuti militari, ma lo speaker McCarthy ha precisato che saranno gli ultimi, in quanto il Congresso non autorizzerà ulteriori sforamenti del tetto massimo del debito pubblico Usa. Comunque l’amministrazione statunitense ha precisato che fornirà i carri armati Abrams, ma non i missili a lungo raggio ATACMS.
Tutto questo in un quadro europeo a tinte veramente fosche per Zelensky. Il presidente della Polonia Duda ha definito l’Ucraina come un uomo che affoga e che può uccidere i soccorritori. Dopo di che la Polonia ha bloccato gli aiuti militari in favore dell’Ucraina, complice anche la questione del grano ucraino, che rischia di mandare fuori mercato quello polacco e romeno. La Polonia è soltanto la capofila dei paesi europei che si sono stancati di dare sostegno all’Ucraina. La Germania – con il partito AfD che cresce nei consensi e il cui progrmma è niente aiuto all’Ucraina, promuovere accordi di pace – la segue a ruota. Insomma per Zelensky si mette male, anche perché senza il sostegno dell’Occidente l’Ucraina crollerebbe in pochi giorni.
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