Le amministrative a Rionero sono alle porte e da più parti ci viene chiesta qual è la nostra posizione di partenza. E’ molto chiara. Da lungo tempo abbiamo detto a partiti e a gruppi, in più riunioni tenute presso il Centro Studi Leone XIII ed anche presso altre sedi: componete una lista alternativa a questa sinistra che ha malgovernato Rionero negli ultimi 25 anni circa (dieci anni giunta Urbino, circa dieci giunta Placido, cinque anni con Di Toro), trovate gli accordi necessari, poi lasciateci due posti in lista e noi ci saremo. Tutto chiaro. Veramente, tra le giuste di sinistra vi è anche stata una parentesi, molto felice, con la giunta Romaniello, nostro amico anche oggi, nella quale tra gli altri operavano con notevole operosità l’avv. Paolino e il commercialista Buccino, cari amici anche questi. Fu una parentesi molto positiva, molte opere importanti realizzate e qualche operazione discutibile solo per alcuni (mi riferisco all’abbattimento del cinema Combattenti, molto meno grave rispetto all’abbattimento dell’edificio centrale delle scuole elementari ancora in corso, e ne parleremo). Tirate le somme, al netto di questa parentesi tutto sommato positiva dell’amministrazione Romaniello, in 25 anni Rionero è scesa sempre più giù. Sapete, quando anche da parte nostra veniva sollecitato un intervento urgente su un’area, mostrato anche con foto col telefonino, beh, sapete cosa ci veniva risposto? “Abbiamo altre priorità”. E quell’emergenza che pure comportava pericolosità evidente, rimaneva lì, come testimonianza dell’abbandono completo di cui è rimasta vittima Rionero e i Rioneresi (“Abbiamo altre priorità!”). Ora, ci sarebbe la possibilità di tirare le somme e rendere giustizia attraverso il voto amministrativo di qui a un paio di mesi. Uso il condizionale perché le cose non stanno andando in questa direzione. Il buon Ivan Larotonda, cultore di storia greca e romana primariamente, racconterebbe più o meno così la battaglia. C’è un piccolo esercito sgangherato (la sinistra) nascosto oltre i monti e tra la boscaglia mentre nella piana si fronteggiano diverse piccole formazioni pronte a piombare poi sulla città per occuparla. Ma quelle piccole e pur dinamiche formazioni fanno i conti senza l’oste: per piombare nella città debbono anzitutto combattersi per averne supremazia le une sulle altre, poi quel che rimane degli eserciti dovrà affrontare l’esercito sgangherato (la sinistra) ma fresco e non usurato da battaglie precedenti che anzi è rimasto a guardare e a studiare le mosse degli avversari. L’esito è scontato. Vinceranno di nuovo loro, quelli che hanno malgovernato Rionero, quelli buoni a disegnare panchine rosse contro la violenza sulle donne mentre invece hanno fatto ripetutamente violenza al buon nome di Rionero lasciata in abbandono. Chi sono quelli che combattono nella pianura? Conosciamo nomi e cognomi. Sono tutti quelli che si autoproclamano sindaci. Auguri a tutti, ma queste battaglie sono perdute in partenza. Perduta anche la guerra.
Pasquale Tucciariello – coordinatore regionale Rinascita Popolare –