Federico Dezzani, brillante studioso di geopolitica, nel suo blog “federicodezzani.altervista.org” propone una lettura veramente geniale della domanda di ingresso nella Nato da parte di Svezia e Finlandia.
La Russia, a dispetto del martellamento del mainstream che parla di continue disfatte militari russe, sta avanzando e consolidando sempre di più le sue posizioni nel sud ed est dell’Ucraina. E’ ormai evidente che la Russia punta a conquistare tutta la fascia costiera dell’Ucraina, compresa quella che si affaccia sul Mar Nero. Certamente perciò la prossima città che sarà presa d’assalto, dopo Mariupol, sarà Odessa.
Dal punto di vista geopolitico, il “chiodo fisso” russo, dai tempi dell’Impero zarista, passando per l’Unione Sovietica e arrivando alla Federazione Russa di Putin, è sempre stato l’accesso ai mari caldi. E la politica estera inglese è sempre stata quella di impedire l’accesso della Russia ai mari caldi, soprattutto al Mar Mediterraneo. Se la Russia conquista Odessa avrà il controllo quasi completo del Mar Nero e l’accesso assicurato al Mar Mediterraneo, attraverso gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli.
Ecco che, in previsione di una schiacciante vittoria della Russia nel sud e nell’est dell’Ucraina, si è mossa l’Inghilterra. Boris Johnson è volato in Svezia e Finlandia per invitare i due paesi ad entrare nell’Alleanza atlantica, con la promessa che, in caso di aggressione della Russia, la Gran Bretagna accorrerà in loro difesa. Per capire il senso di questa manovra è sufficiente tracciare una linea verticale da Odessa verso Nord fino al Mar Baltico: questa linea ideale arriverebbe più o meno fino alla linea di confine tra Russia e Finlandia. La Russia spinge verso sud e ovest in Ucraina? La Nato si muove contro la Russia a nord verso est sul Baltico, mediante il subingresso di Svezia e Finlandia nella Nato.
Guarda caso all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato si oppone proprio la Turchia. Una coincidenza? Non si direbbe. La scusa ufficiale dei turchi è quella che nei paesi scandinavi ci sono gruppi organizzati di curdi, che loro considerano terroristi. In realtà i turchi hanno ben altra preoccupazione. Se si verificasse questo scenario della Russia che, oltre a possedere già la Crimea, prende tutta la fascia costiera dell’Ucraina, il Mar Nero diventerebbe un “lago russo”. Che gliene frega ai turchi della minaccia svedese-finlandese contro la Russia a nord! Il Baltico è fuori dall’influenza turca.
Insomma, i grandi giochi geopolitici si stanno riaprendo e il confronto tra Russia e Nato è diventata un’appassionante partita a scacchi.
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