E’ come stare dietro il sipario a guardare come cambiano le scene da un atto all’altro: ancora due settimane fa rullavano i tamburi di guerra per qualche decina di carri armarti da mandare in Ucraina, come se questo potesse essere la svolta decisiva della guerra, subito dopo si è capito che questi carri sarebbero arrivati il di del poi e in maniera subitanea ci troviamo sbalzati in uno scenario del tutto inatteso: prima la Rand Corporation dice che agli Usa non conviene più una lunga lotta con la Russia perché ciò li distrae dal vero obiettivo che è la Cina, cosa che peraltro era ovvia da anni, Poi Trump – che è stato letteralmente massacrato dal russiagate, ordito dalla guerrafondaia Clinton, dice a sorpresa che “mi fido più di Putin che di quei farabutti dei servizi segreti” e infine arriva l’Fmi a segnalare che le sanzioni contro la Russia sono fallite e assevera una crescita del Pil russo dello 0,3 per cento al posto del – 2,3 per cento preconizzato in precedenza. Insomma si prende atto che l ‘isolamento della Russia è fallito e che Mosca non ha bisogno né del dollaro né dell’amicizia degli Usa, per commerciare e prosperare, cosa che sta costituendo un segnale a livello mondiale terribile per l’America che credeva invece in una facile vittoria. Contemporaneamente è esploso il garage gate, lo scandalo dei documenti di stato che Biden custodiva in varie residenze e che comprendevano anche capitoli dedicati sull’Ucraina, Lo stesso mainstream che per due anni e passa ha “silenziato” qualsiasi cosa riguardasse il computer segreto di Hunter Biden, ora improvvisamente attacca l’inquilino della Casa Bianca su una questione palesemente pretestuosa.
Questa novità si potrebbe interpretare in chiave esclusivamente interna dal momento che Biden rappresenta ormai una sconfitta sicura e tentano in qualche modo di liberarsene il prima possibile, ma in realtà tutto questo fa parte del modo astutamente rozzo con cui l’occidente o meglio le elite di comando americano e i suoi valletti stanno in qualche modo contrattando la resa. La necessità di concentrarsi sulla Cina, avvalorata con la grottesca vicenda ad orologeria del pallone spia che incredibilmente viene in qualche modo accreditata nonostante la sua totale risibilità , è chiaramente lo scenario in cui si svolge il dramma ed è di fatto un’offerta a Putin perché renda possibile uno sganciamento occidentale dalla trappola ucraina senza che ciò apaia come una disastrosa sconfitta . E come dire al Cremlino: ci siamo sbagliati ad attaccare la Russia, perché il nostro incurabile imperialismo doveva essere diretto contro Pechino. Ma il fatto è che tutti hanno visto un’altra cosa e cioè che la Russia è stata attaccata perché si pensava fosse economicamente debole e che avrebbe ceduto consentendo così di accerchiare completamente la Cina. Invece la scommessa è stata persa in maniera catastrofica . Proprio grazie alla stupidità della governance reale degli Usa il mondo unipolare è passato dalla fase di progetto a quello di realtà, dalla quale non si può più tornare indietro ed è francamente penoso e patetico il tentativo della Ue di far credere di avere dall’oggi al domani, un qualche progetto alternativo alla via della seta che tuttavia si dovrebbe realizzare con quattro spiccioli. Siamo davvero alle comiche finali, ai ritocchi in stucco quando ormai sono le fondamenta che stanno marcendo.
In realtà tutto questo si andava preparando da tempo mentre l’informazione di servizio cantava ogni giorno un Peana alla immancabile vittoria dell’Ucraina: già a novembre dello scorso ammo si cominciava a dire che il complesso militare-industriale statunitense non poteva sostenere il ritmo e la portata delle forniture militari a Kiev. Il che era paradossale visto che per mesi si era tentato di far credere alla gente che fosse la Russia a non avere più armi Sono seguiti diversi avvertimenti sulle sempre più esigue scorte di munizioni negli Stati Uniti, mentre lo scorso gennaio iil segretario della Marina degli Stati Uniti, Carlos del Toro, ha dichiarato che gli Usa potrebbero presto trovarsi a dover scegliere se soddisfare i propri bisogni minimi di sicurezza nazionale o quelli dell’Ucraina. Paradossalmente, ma anche significativamente la richiesta di pace da parte dell’occidente arriva attraverso la dichiarata volontà di fare la guerra altrove. Questa è la psicopatologia americana dalla quale siamo trascinati verso il disastro e tuttavia non sarà possibile evitare di esporre paradossalmente* la bandiera bianca. Non sappiamo come andranno avanti le cose: ma come avevo supposto qualche giorno fa Zelensky a Sanremo sarà il cerino acceso fra le dita dei più stupidi e dei più servi.
- la bandiera bianca come simbolo di resa, nacque durante l’espansione cinese promossa dalla dinastia Han e dunque in un periodo che varia dal 200 avanti Cristo al 220 dopo cristo. Fu proprio nel corso di questa dinastia che fu impostata e in parte realizzata l’idea della via della seta.
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