di Francesco Tallarico

L’amministrazione Usa ha detto che nella notte di mercoledì 16 febbraio la Russia avrebbe invaso l’Ucraina.

L’invasione ad oggi non è avvenuta. A quel punto i leader politici russi hanno cominciato a sghignazzare allegramente sul fasullo annuncio mondiale degli americani, seguiti da ampi settori della stampa occidentale, soprattutto britannica. La portavoce del Ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova ha chiesto di essere informata sulla data in cui il suo paese avrebbe invaso l’Ucraina, in modo tale da poter programmare le sue vacanze. Lo stesso presidente, Vladimir Putin, ha chiesto al suo staff di essere informato dell’orario in cui la Russia avrebbe invaso l’Ucraina! E giù risate fragorose.

Bene. Si può anche sghignazzare. Si può criticare la scarsa professionalità dimostrata dai componenti dell’amministrazione Biden, che di scivoloni diplomatici ne ha collezionati un bel po’. Ossessionati dalla voglia di risalire nel gradimento dopo il fallimento afghano.

Lo Speciale, come di consueto, vuole vederci chiaro e soprattutto offrire spunti di riflessione ai propri lettori. C’è qualcosa che non quadra. Il presidente Joe Biden e soprattutto il Segretario di Stato Antony Blinken continuano a proclamare ai quattro venti che la Russia è in procinto di invadere l’Ucraina. Anzi, per far passare le sue truppe, Putin avrebbe fatto costruire un ponte in Bielorussia! Perché l’amministrazione statunitense continua a fare queste affermazioni? Si può provare a fare qualche ipotesi. Magari la Cia ha progettato un attacco da parte di uomini camuffati da militari russi, per incolparne la Russia (false flag). In fondo l’intento degli Usa è sempre quello di sanzionare, stoppare la Russia e bloccare il gasdotto russo-tedesco Nord Stream II.

Eduard Snowden, ex agente della statunitense Nsa, fuggito in Russia, avanza un’altra ipotesi. La valanga di notizie false sull’invasione dell’Ucraina, con le date esatte e i tempi dell’offensiva, farebbe parte del piano della Casa Bianca finalizzato a distogliere l’opinione pubblica da un’altra questione, che coinvolge direttamente i servizi di intelligence Usa. La Cia sarebbe coinvolta nella raccolta di dati di cittadini statunitensi, senza l’autorizzazione del Congresso.

Secondo un’altra ipotesi, espressa da Thomas J. Penn nella rivista Geopolitics il 17 febbraio, gli Usa vogliono la guerra in Ucraina per mantenere l’egemonia del dollaro come valuta di riserva mondiale.

Certo, sono soltanto ipotesi. C’è, però, un dato abbastanza sicuro. Lo scenario attuale somiglia in modo impressionante a quello che ha preceduto la seconda guerra mondiale. Oggi l’esercito più potente d’Europa è quello russo e la nazione da invadere l’Ucraina. All’esordio della seconda guerra mondiale l’armata più potente era quella del Terzo Reich e la nazione da invadere la Polonia. Che strana somiglianza, sarà soltanto un caso?

Fonte:

Di BasNews

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la facilità d'uso. Se utilizzi il sito accetti l'utilizzo dei cookie.