Dall’emergenza sanitaria all’emergenza climatica, dalla follia Covid-zero alla follia emissioni-zero? Insomma dal vaccino alla green economy il passo è stato breve. Ora che la tutela dell’ambiente è entrata a far parte dei principi fondamentali della Costituzione cosa cambierà? E perché questo è avvenuto nel quasi totale silenzio dei media? Forse una ragione c’è.
Speriamo non sia solo un cambiamento di facciata. Ma niente niente con la riforma degli articoli 9 e 41 della Costituzione approvata a larghissima maggioranza dai partiti attualmente presenti nel Parlamento italiano, attraverso l’aggiunta appunto della tutela dell’ambiente, della salute e delle generazioni future, il premier Draghi ha di fatto introdotto nella nostra carta fondamentale la giustificazione giuridica del lasciapassare verde e dello stato di emergenza?
“Per “crisi ambientale” si potranno permettere chiusure di attività sia pubbliche che private?” già scrivono i primi commentari attenti sui social.
Il rischio che avvertono in molti è che con il pretesto della “tutela ambientale” i diritti dei cittadini (a partire da scuola, lavoro, libertà di espressione) potranno essere subordinati allo stile di vita di ciascuno (se non obbedisci e non ti compri la macchina green, non rifai l’impianto elettrico di casa come dicono loro, non mangi insetti invece di carne…. perdi i diritti?)
Non sono in pochi a denunciare il pericolo che i diritti fondamentali previsti dalla Costituzione saranno subordinati al rilascio o al rinnovo di un lasciapassare governativo che sancisce la conformità dei nostri comportamenti a quanto, di volta in volta, stabilisce il Governo di turno.
Di fatto subordinare l’uomo all’ambiente “migliore” che si agogna non è dire che la natura viene prima di noi e morirà dopo di noi e che va rispettata, ma significa ideologizzare il concetto a favore di una sproporzione che può diventare anche disumana in menti bacate. E visti i tempi fa un po’ paura anche questo nuovo concetto introdotto. Ricordiamo tutti le generazioni dei nonni quando dicevano di non sprecare, baciavano il pane e non lo buttavano, consumavano gli oggetti fino alla fine, risparmiavano chiudendo le luci quando non servivano… e questo è rispettare la natura. Ma qui potremmo trovarci di fronte a qualcosa di nuovo e di diverso…
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