I Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza, nel delicato periodo connotato dal protrarsi dell’emergenza epidemiologica da “Covid-19”, in tutt’uno con le diuturne attività di controllo del territorio, sono sempre più concentrati nel monitoraggio del web, rivolgendo particolare attenzione a coloro che, anche a causa della maggiore permanenza negli ambienti domestici, sovente navigano nella rete, per le più diverse esigenze, risultando, pertanto, esposti a possibili contatti con malintenzionati, di cui potrebbero divenire vittime di reati informatici.
In tale ottica, per i casi di seguito descritti, i Carabinieri dei locali Comandi Stazione hanno individuato e deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria 6 persone, tutte residenti in altre regioni, responsabili di “truffa” e “frode informatica”,via web, ai danni di ignari cittadini.
Nel dettaglio, all’esito di distinte indagini, è stato accertato che a:
- Barile, un 44enne, dopo avere inserito un annuncio su un sito web per la vendita di un motore per autovettura, ha indotto un cittadino del posto, interessato a comprarlo, ad accreditare 1.500 euro sul suo conto corrente, tramite bonifico bancario, quale corrispettivo pattuito. Il venditore, però, incassati i soldi, ha poi omesso la spedizione della merce;
- Acerenza, un 27enne ed un 31enne, dopo avere pubblicato un’inserzione su di un sito internet per la vendita di sacchi di pellet, con artifizi e raggiri, hanno indotto una donna del luogo, propensa all’acquisto, a versare su carta prepagata, in loro possesso, la somma di euro 1.000, quale accordo tra le parti. Il suddetto combustibile, tuttavia, non è mai stato consegnato alla compratrice;
- Montemurro:
- un 21enne, dopo avere posto in vendita, mediante un sito online, due autovetture, della stessa marca e modello, e dopo avere inviato, ad un uomo del posto, interessato alla compravendita, le copie della sua carta d’identità e della carta di circolazione dei due veicoli, ha indotto lo stesso ad effettuare un versamento di 6.270 euro, sulla propria carta prepagata, per la definizione della trattativa. Il compratore, però, non ha poi ricevuto in consegna le auto oggetto della trattativa privata;
- un 39enne, dopo avere inviato, attraverso un sistema informatico, una fattura dell’importo di 9.400 euro, con l’intestazione della società che già forniva energia elettrica alla ditta della vittima e le coordinate bancarie del conto corrente a lui intestato, è riuscito nell’intento di farsi accreditare la suddetta somma di denaro;
- Rionero in Vulture, un 46enne,fingendosi agente assicurativo sul web, è entrato in contatto con una persona del luogo, che, proponendo una tariffa vantaggiosa, lo ha indotto a stipulare una polizza rca, facendosi accreditare, sul conto proprio corrente bancario, 110 euro. Il malcapitato, però, non ha mai ricevuto alcun certificato assicurativo.
Gli episodi descritti rappresentano un’utile occasione per invitare ancora una volta i cittadini, potenzialmente coinvolti in casi analoghi, a rivolgersi immediatamente alle Stazioni dell’Arma distribuite capillarmente nei 100 comuni potentini o a inviare segnalazioni al Numero Unico di Emergenza “112” dell’Arma, così da consentire di poter attuare investigazioni tempestive e risolutive in ordine a tali condotte subdole, utili per poter risalire ai responsabili di siffatti reati.