PRIMO CONDOMINIO SU CUI E' STATO EFFETTUATO IL PRIMO INTERVENTO DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO CON IL SUPERBONUS AL 110%

di Americo Mascarucci

E’ arrivata la tanto agognata proroga dei termini per beneficiare del Superbonus 110% dopo che in manovra era stato introdotto il taglio al 90% per quanti non erano riusciti a presentare la Cilas entro il 25 novembre.

Decisione che aveva provocato numerose polemiche e spinto le associazione dei costruttori edili a scendere in piazza, trovando anche sponda all’interno della maggioranza, con Forza Italia, ed in parte anche la Lega, decise ad ottenere una proproga.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato che la proroga ci sarà fino al 31 dicembre 2022, termine massimo entro cui presentare la comunicazione di inizio lavori asseverata superbonus (Cilas) e per avere l’agevolazione ancora al 110%. Il provvedimento di proroga confluirà nella manovra del governo Meloni. Tuttavia Giorgetti ha precisato che le delibere condominiali devono essere state approvate entro e non oltre il termine dell’11 novembre.

Sembra risolta anche la questione dei crediti d’imposta maturati, con la possibilità che le cessioni a banche e assicurazioni passino da due a tre, grazie ad un emendamento del governo depositato al Senato.

La proroga della scadenza (dal 25 novembre a fine anno) per le Cilas beneficiando dell’incentivo al 110% era stata inizialmente proposta come emendamento al dl Aiuti quater ma poi ci si è resi conto che mancavano i tempi tecnici. Infatti, facendo due conti, il dl Aiuti quater non ultimerà il percorso di approvazione prima della metà di gennaio, visto che sbarcherà in Senato soltanto martedì e alla Camera non prima del nuovo anno. Quindi si arriverebbe all’approvazione fuori tempo massimo.

Da qui quindi la decisione di superare l’ostacolo con un ordine del giorno varato dalla Commissione che poi confluirà in una norma inserita in manovra.

Cosa cambia

La dilazione dei termini per la presentazione della Cilas permette a chi presenta la comunicazione di inizio lavori nei tempi stabiliti di accedere all’aliquota del 110% anche nel 2023. Con il decreto aiuti quater il nuovo governo infatti ha rimodulato la detrazione sul superbonus: dal 2023 scenderà dal 110 al 90%. L’incentivo è stato invece prorogato per i proprietari di immobili unifamiliari (che dal 2023 sarebbero rimasti esclusi), a condizione che si tratti di prima casa e che i proprietari stessi non raggiungano una determinata soglia di reddito (15mila euro l’anno, innalzati in base al quoziente familiare).

Sblocco dei crediti

Per superare l’altro scoglio legato al Superbonus, cioè lo sblocco dei crediti incagliati, la soluzione individuata prevede di alzare da 2 a 3 le cessioni dei crediti ad intermediari ‘qualificati’, ovvero a banche e assicurazioni. Allo stesso tempo la Sace può concedere garanzie in favore di banche, istituzioni finanziarie e degli altri soggetti abilitati all’esercizio del credito, per finanziamenti sotto qualsiasi forma, strumentali a sopperire alle esigenze di liquidità delle imprese.

Il Sole 24 Ore spiega però che ci sarà una limitazione per le aziende che hanno sfruttato incentivi diversi rispetto al Superbonus. La limitazione dipende dai requisiti che la nuova norma fissa per l’accesso alle garanzie. Le imprese devono avere sede in Italia, devono rientrare nei codici Ateco 41 (costruzione di edifici) e 43 (lavori di costruzione specializzati) e devono realizzare interventi «di cui all’articolo 119» del decreto Rilancio. Così, chi avrà effettuato solo lavori legati a sconti fiscali diversi non avrà accesso alla garanzia di Stato.

I numeri del superbonus

ENEA nel report mensile con i dati aggiornati al 30 novembre 2022, ha evidenziato come le modifiche apportate dal governo con il decreto Aiuti quater e la riduzione dell’incentivo dal 110 al 90%, abbiano provocato un lieve calo del numero delle asseverazioni e delle detrazioni.

Tuttavia gli stessi dati evidenziano come il Superbonus continui a costituire un elevato potenziale in termini economici. Sono infatti aumentati  gli investimenti che hanno accesso al Superbonus 110% (gran parte è assorbita dalle villette unifamiliari, meno viene investito dai condomini), a livello nazionale il totale degli investimenti ammessi a detrazione ammonta a circa 58 miliardi di euro.

Ecco la situazione alla data del 30 novembre scorso:

338.950 il numero delle asseverazioni (326.819 nel mese di ottobre);
58.112.523.439,14 euro il totale degli investimenti di riqualificazione energetica ammessi alla detrazione (55.025.068.368,87 nel mese precedente);
41.423.688.054,03 euro il totale investimenti lavori conclusi ammessi a detrazione;
63.923.775.783,05 euro detrazioni previste a fine lavori;
45.566.056.859,43 euro detrazioni maturate per i lavori conclusi.

A guidare la classifica sono gli edifici unifamiliari con 197.428 asseverazioni, seguono le unità immobiliari indipendenti con 98.105, e in ultimo i condomini con 43.411.

La Lombardia è la Regione dove il Superbonus è stato utilizzato di più con 52.401 asseverazioni;
segue il Veneto con 41.734 asseverazioni; poi il Lazio con 28.992 asseverazioni; l’Emilia Romagna con 27.477 asseverazioni; la Toscana con 26.650 asseverazioni. A seguire tutte le altre.

Fonte:

Di BasNews

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