Il sisma del 6 Aprile 2009 dell’Aquila torna a far discutere. La Corte d’Appello dell’Aquila ha confermato il pronunciamento di primo grado del 2022, che aveva scagionato la Presidenza del Consiglio dei ministri da ogni responsabilità per la morte dei sette studenti in vari crolli.
Ad avviso dei giudici le cause sono da ricercare nelle decisioni assunte dai ragazzi, assolvendo quindi da ogni colpa, come in primo grado, la Commissione Grandi Rischi che, come non tutti ricordano, si era riunita all’Aquila il 31 marzo del 2009, cinque giorni prima del tragico sisma, lanciando messaggi rassicuranti.
Ciò vuol dire che i familiari delle giovani vittime non solo non avranno nessun risarcimento, in quanto è stata decretata la condotta incauta, ma dovranno anche pagarsi le spese legali in autonomia, per un valore di quasi 14 mila euro.
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