di Redazione…
“Per consentire l’esecuzione da parte di Acquedotto Pugliese di attività di manutenzione all’interno delle gallerie Zampari, già Toppo Pescione, e rilievi strutturali presso le gallerie Mesole Ciccolungo e Balenzano, già Croce del Monaco, del Canale Principale – Acquedotto del Sele, l’erogazione idrica sarà sospesa secondo il programma seguente…” Questa la motivazione del comunicato di AQL di alcuni giorni fa.
Dal 2019 le sospensioni idriche sono oltre 30. I Comuni interessati sono quasi sempre gli stessi (salvo forse qualche esclusione) anche il numero di giorni, gli orari anche. Dopo una timida presa di posizione dei Sindaci, è stata fatta una sola concessione: anziché sospendere dalle ore 14, l’orario delle sospensioni è slittato alle ore 18. I lavori di manutenzione devono esser fatti, però, i disagi sono notevoli, inutile dirlo. Molte le domande che la gente si pone, assieme a tanti dubbi.
Qualcuno potrebbe chiedersi cosa c’entri Acquedotto Pugliese con le infrastrutture che, invece, dovrebbero essere lucane.
In realtà, le acque dell’acquedotto del Sele, interessato dalle sospensioni che ci riguardano, le cui sorgenti principali, dette “della Sanità”, attualmente sono quasi del tutto incanalate per alimentare il grande Acquedotto pugliese. Quindi, l’acquedotto del Sele è di Acquedotto pugliese, che attraversa, dalla provincia di Avellino, il Vulture, e rifornisce di acqua tutta la Puglia. In relazione alle sospensioni che si susseguono da molti anni, bisogna dire che non vi sono interruzioni in Puglia, l’acquedotto del Sele continua a funzionare, sacrificato rimane solo il Vulture, e ciò, forse, per mancanza di rapporti chiari tra i 2 Enti gestori, e di una sudditanza di Aql rispetto ad Aqp.
Quello idrico è un sistema complesso, con l’uso anche di sorgenti locali, come quelle di località “La Francesca”, ad esempio. Si ricordi che la Zona C10 a Rionero, e in parte Atella, furono e risultano di fatto anche ora escluse dalle sospensioni, come anche Monticchio. Sorgenti locali ricchissime di acque, in parte immesse nella rete generale, e che potrebbero essere usate in maniera esclusiva per i Comuni come Rionero o Atella: si ricordi che l’acqua è un bene pubblico ed appartiene al territorio, in primo luogo. Buona parte delle falde esistenti, tantissime, non sono usate, eccetto quelle utilizzate dalle aziende delle acque minerali: abbiamo una risorsa immensa, ma siamo i più penalizzati! Di conseguenza, la gestione di questo bene, che è del nostro territorio, si sottolinea ancora, potrebbe essere realizzata in maniera diretta, e sicuramente più professionale di Aql, vista la mancanza di programmazione dello stesso per risolvere le questioni infrastrutturali, sotto gli occhi di tutti. Lo ha fatto in passato il Comune di Rotonda, l’unico degno di nota in regione Basilicata, che ha avuto la fermezza (supportata da cultura e lungimiranza) di portare a termine la gestione diretta (esistente da tempo in altre Regioni) è Rotonda. Dal 2009 gestisce in proprio l’acqua, in maniera professionale, con un risparmio per i cittadini enorme: si paga solo un canone annuo di €. 120,00. Con i necessari adeguamenti strutturali per gestire l’acqua a livello comunale, a carico della Regione, come avvenuto per tale Comune, poiché l’acqua è un bene essenziale.
A tal proposito, a Rionero da alcuni mesi è in corso l’iter per la costituzione di un comitato che avvii, come da Statuto Comunale, una raccolta firme (2500) tesa all’effettuazione di un referendum comunale, affinchè si arrivi alla gestione diretta comunale, così come descritto prima. L’acqua è, e deve essere pubblica, e non gestita da logiche altre, vedi anche estrazioni intensive da parte delle multinazionali.
Per info: rioneroacquacomune@tiscali.it