U.S. President Joe Biden speaks in the Roosevelt Room of the White House in Washington, D.C., U.S., on Thursday, April 28, 2022. Biden will ask Congress to provide $33 billion for military, economic, and humanitarian aid to Ukraine, as well as the power to seize and sell the assets of wealthy Russians. Pictured: Joe Biden Ref: SPL5306311 280422 NON-EXCLUSIVE Picture by: Samuel Corum / Pool via CNP / SplashNews.com Splash News and Pictures USA: +1 310-525-5808 London: +44 (0)20 8126 1009 Berlin: +49 175 3764 166 photodesk@splashnews.com World Rights, No France Rights (Washington - 2022-04-28, Samuel Corum / Pool via CNP / SplashNews.com / ipa-agency.net) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

di Francesco Tallarico

Quando la Russia ha invaso l’Ucraina, il presidente degli Usa, Joe Biden ha cominciato ad applicare all’invasore sanzioni sempre più pesanti, fino a congelare i depositi russi in dollari giacenti presso la Banca Centrale e a disconnettere gli istituti finanziari russi dal sistema Swift. In quest’opera sanzionatrice Biden è stato seguito a ruota dai paesi dell’Unione Europea.

L’intento delle sanzioni, che dovrebbero più propriamente essere denominate “embargo”, è quello di isolare un paese dal contesto degli scambi internazionali mettendolo letteralmente alla fame.
L’economia russa a seguito delle sanzioni occidentali ha subito dei contraccolpi, ma poi si è ripresa, tanto che effettivamente la fame in Russia non si è ancora vista. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che grandi paesi asiatici, come Cina e India e vari paesi dell’Africa e dell’America Latina hanno disatteso i diktat degli Usa, continuando tranquillamente a commerciare con la Russia.

Si è verificata invece una vera e propria eterogenesi dei fini, dal momento che la fame comincia ad affliggere la popolazione degli Usa! L’inflazione più alta degli ultimi quattro decenni ha costretto nuovamente alcuni statunitensi ad inondare le banche alimentari. Il Wall Street Journal ha riferito qualche giorno fa che la Forgotten Harvest di Detroit ha registrato un drammatico aumento della domanda. Da dicembre in America la domanda ai banchi alimentari è aumentata del 30% rispetto al mese precedente.

Un portavoce del banco alimentare di Detroit, tale Christopher Ivey, ha affermato che “il bisogno sta crescendo rapidamente, poiché i prezzi del gas continuano a salire”. Ha poi aggiunto “come sapete, ci sono carenze nei negozi di alimentari e i costi dei beni di prima necessità stanno salendo sempre di più e ciò sta mettendo sotto pressione il banco alimentare”. La crisi dovuta alla fame è un problema nazionale negli Stati Uniti. Con una rete di 200 banche alimentari e 60.000 dispense e programmi alimentari, Feeding America ha pubblicato nuovi dati che dimostrano come la domanda per l’assistenza alimentare a febbraio sia aumentata in quasi tutte le banche alimentari. L’aumento è stato del 20% rispetto ai numeri di gennaio.

Allison Korn, direttrice della Food Law & Policy Clinic presso l’Università della California, a Los Angeles, ha affermato che la pandemia del Coronavirus ha innescato l’insicurezza alimentare e l’odierna crescita dell’inflazione ha peggiorato le cose. Le persone che entrano nei banchi alimentari sono anziani, individui privi di documenti e persone che soffrono di disabilità. Ma anche persone normali, che stanno solo cercando di mettere insieme lavori, o che potrebbero soffrire di disoccupazione cronica e persistente, ha aggiunto la Korn.
Queste problematiche potrebbero presto attanagliare anche i paesi europei. E’ meglio prepararsi al peggio.

Fonte:

Di BasNews

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