Le sanzioni economiche e finanziarie imposte da Usa, Regno Unito e membri dell’Ue a causa dell’invasione dell’Ucraina sono le più pesanti della storia umana.
I principali obiettivi di queste sanzioni sono banche, azioni e obbligazioni russe e vari canali di pagamento. Ma, cosa ancora più significativa, gli Usa hanno congelato i conti della Banca Centrale Russa. Inoltre, svariate società private hanno smesso di operare in Russia. Anche il gigante del commercio navale su container, la Maersk, ha impedito alle sue navi di scaricare o prelevare merci dai porti.
L’impatto finanziario di queste sanzioni sulla Russia é e sarà devastante.
Ma, alla lunga, potrebbe verificarsi l’effetto boomerang, per cui le sanzioni potrebbero danneggiare chi le ha inflitte.
Innanzitutto, la Cina si è offerta di sostituire con proprie aziende le società che hanno smesso di operare in Russia e Putin ha recentemente dichiarato che queste aziende saranno nazionalizzate. Quindi, il danno sarà presto riparato.
Il congelamento, poi, dei conti della Banca Centrale Russa colpisce soprattutto i fondi di riserva in dollari Usa. Finora, il dollaro statunitense è stato la principale valuta utilizzata per i fondi di riserva. Ma, questa mossa degli Usa può provocare una massiccia sostituzione di dollari Usa dai fondi di riserva di banche centrali di svariati paesi del mondo. Ovviamente, la Russia sta sostituendo il dollaro Usa con lo Yuan cinese. Altri paesi, per ridurre la propria dipendenza dagli Usa, potrebbero seguire l’esempio russo. Il dollaro Usa perderà lo status di valuta di riserva più importante del mondo?
Lo sganciamento della Russia dal sistema di transazioni internazionali Swift spingerà Russia e Cina ad attivare proprie piattaforme, già create prudenzialmente alcuni anni fa. Poiché svariati paesi del mondo, fra cui i membri dell’Ue, saranno comunque costretti ad acquistare petrolio, gas, grano, mais, nichel ed altri prodotti dalla Russia, quest’ultima potrebbe costringerli a pagare in rubli o yuan, con conseguente ulteriore fuga dal dollaro! E, soprattutto costringerli ad utilizzare piattaforme internazionali alternative al Swift. L’India, che è un paese immenso, sta già discutendo su come istituire un meccanismo di pagamento in Rupia-Rublo, per consentirle di commerciare con la Russia e aggirare così il regime delle sanzioni statunitensi.
Va considerato il fatto che la Russia dispone di cospicue quantità di lingotti d’oro, stimate in 150 miliardi di dollari, che come garanzia per i creditori esteri non è male.
Le sanzioni Usa alla Russia, come si vede, potrebbero innescare una crisi valutaria mondiale, che probabilmente sarebbe più letale per l’Occidente stesso, più che per la Russia.
Francesco Tallarico
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