Sulla sanità la situazione sta diventando insostenibile, serve un confronto permanente tra Regione e parti sociali per aggredire le questioni più urgenti e rimettere sui giusti binari un sistema che rischia altrimenti di deragliare». È quanto affermano il segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo e il segretario generale della Fnp Cisl Basilicata Giuseppe Amatulli che invitano la Giunta regionale a dare seguito al confronto annunciato sul nuovo piano sanitario. «La recente pandemia ha messo a nudo le debolezze strutturali del sistema: carenza di personale, liste di attesa, mobilità passiva, demotivazione, depauperamento della medicina territoriale. Tutte problematiche che hanno un effetto diretto sulla qualità dell’assistenza sanitaria e che mettono addirittura a repentaglio i livelli essenziali e l’esercizio stesso del diritto alla salute, come dimostra il sempre più preoccupante fenomeno della rinuncia alla cure, specie tra le persone più anziane e fragili». Per Cavallo e Amatulli «i troppi ritardi accumulati nel corso degli anni dalla sanità lucana debbono essere recuperati agendo sia sulle emergenze, a partire dal tema della carenza di personale, sia con una corretta pianificazione di medio-lungo periodo in grado di ridisegnare l’architettura territoriale del sistema sanitario e il rapporto tra istituzioni sanitarie e cittadini in una logica di integrazione socio-sanitaria. L’accentramento della sanità lucana in grandi poli ospedalieri ha prodotto un impoverimento della medicina territoriale e di prossimità. Occorre cambiare rotta e farlo in fretta per non disperdere le opportunità legate al PNRR. È una sfida importante che però – avvertono Cavallo e Amatulli – deve fare i conti con i rischi che si annidano nel disegno di autonomia differenziata che rischia di spaccare ulteriormente il paese nell’accesso ai diritti fondamentali, come quello alla salute». «Alla Giunta regionale, perciò, indicheremo quelle che sono per la Cisl le priorità assolute per una reale ripartenza della sanità lucana che deve saper ambire ai massimi livelli di eccellenza partendo da una puntuale analisi dei bisogni di salute della società lucana, da un riorganizzazione dei servizi su base territoriale con l’obiettivo di decongestionare i grandi poli ospedalieri regionali e offrire una presa in carico multidimensionale, da una più funzionale integrazione tra servizi sociali e sanitari, con particolare attenzione al tema della non autosufficienza, da un forte investimento nelle risorse umane in termini di crescita e sviluppo delle competenze e di potenziamento delle piante organiche con un programma di assunzioni di medio-lungo periodo di personale medico e paramedico, infine da un rapporto tra sanità pubblica e medicina privata improntata ad una leale collaborazione», concludono Cavallo e Amatulli.
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