I paesi della Basilicata sembrano incantati, donano sempre tante sorprese inaspettate, questa regione offre tante possibilità ai visitatori tra arte, storia, escursioni. Infatti, il passato della Basilicata affonda le radici in epoche storiche: a Ruvo del Monte è possibile fare belle scoperte.
L’origine del nome Ruvo del Monte è stata molto discussa da due studiosi del posto: Giuseppe Ciampa e Michele Di Napoli.
L’arciprete Giuseppe Ciampa affermava che l’antico nome del paese fosse Terra Ruborum o Rufrorum o Rubrorum che può significare terra dei rovi o terra dei rossi.
Nei secoli successivi si trasformò in Rubis Montaneae, mentre verso la metà del Seicento e per circa due secoli venne chiamata Ruvo della Montagna fino ad essere denominata Ruvo del Monte.
Michele Di Napoli affermava che fino alla prima metà del Trecento il nome medievale di Ruvo-sulla base di quello più antico di sicura origine protostorica e pregreca- oscillò tra Castello Rubo, Casalis Sancti, Thome de Rubo, Rubum e Castrum Rubri.
Il piccolo borgo, di origini antiche, offre un patrimonio sacro. Rendono molto suggestivo il luogo molti scorci caratteristici, da visitare durante una rilassante passeggiata.
Vicoli, stradine, palazzi antichi, cortili e vie rappresentano, nella totalità, l’originalità inconfondibile di Ruvo del Monte.
Alcuni scavi archeologici condotti sulla collina che sovrasta il paese, testimoniano le sue antichissime origini, infatti emergono necropoli di popolazioni indigene risalenti a VII-VI secoli a.C.
Tante sono le attrazioni paesaggistiche che presenta l’incantevole borgo, da cui scaturisce un fascino non descrivibile con le parole, come le vecchie case abbandonate che racchiudono emozionanti storie e racconti degli emigranti.
La natura, a Ruvo del Monte, ha sempre circondato la civiltà creando uno scenario davvero affascinante: rami, piante, alberi fuoriescono da finestre, tetti, fessure.
A rendere tutto ulteriormente interessante è la possibilità di incontrare animali al pascolo o contemplare falchi in volo. Nel cuore del bosco, si trova il Centro di Educazione Ambientale regionale, allestito nella struttura del “Casone”.
Nel centro storico è possibile visitare il Castello, la Torre Angioina, la Fontana Vecchia, i vicoli del borgo antico. Proprio attraverso il centro storico è possibile scoprire altri due interessanti siti come il Museo della Civiltà Contadina e il Museo d’Arte Sacra.
La Torre Angioina fa parte del castello, un tempo risiedeva al suo interno il Conte o il suo rappresentante.
La Torre appare ancora circondata da parte delle mura. Le mura conservano, ancora oggi, il nome antico “Murati”: servivano per proteggere tutto il nucleo storico dell’abitato. Oggi il Castello è stato diviso tra svariati proprietari, i quali hanno modificato in parte le antiche strutture che sono ancora tutte racchiuse tra due grandi porte con le loro mura, il fossato e la vestigia dei ponti levatoi che, in caso di pericolo, isolavano, a difesa, il castellano. All’interno è possibile ammirare un bel cortile con relativa porta, sovrastato dallo stemma dei Gesualdo.
Il castello di Ruvo del Monte sorse durante le guerre tra i Longobardi e i Bizantini per il dominio della contea di Conza, per la riconquista dei loro antichi territori perduti (avvenute dal 600 d.C. in poi).
La Fontana Vecchia, la più antica del paese, è situata proprio presso il castello ed è la più antica del paese con due abbeveratoi.
Il Museo della civiltà contadina è stato allestito nell’anno 2002, su interesse del parroco Don Gugliotta, presso i locali siti in via F. Crispi n.74. Ospita numerosi oggetti della vita quotidiana, della casa, arnesi da lavoro della civiltà contadina ed artigiana che hanno caratterizzato l’economia del paese sino agli anni’70 del secolo scorso. Al suo interno è presente un angolo di archeologia con una stele funeraria romana del III d.C., una tomba a cassa del V sec. a.C., il cui corredo è stato prelevato dalla Soprintendenza e alcuni pesi da telaio; fossili e selci lavorate intrinseche di storia e l’archeologia.
Il Museo d’arte Sacra, anch’esso allestito nell’anno 2002 in via F. Crispi n.74, nei locali di proprietà dalla parrocchia, donazione Patrissi, a cura del parroco Don Gugliotta, presenta al suo interno numerose statue di santi, lignee di pregiata fattura risalenti al XVI sec. Inoltre, è possibile osservare parametri e arredi sacri oltre ad un angolo fotografico di attività ruvesi di una volta.
Denota grande interesse anche la chiesa Maggiore: conserva una pittura su tela detta “Purgatorio” del XVII sec.
Insomma, il patrimonio artistico, culturale e religioso di Ruvo del Monte è immenso. E’ possibile ammirare con attenzione il borgo in qualunque stagione per coglierne la storia, le tradizioni, e, inevitabilmente, accogliere le emozioni che un luogo magico come questo può innescare nel proprio cuore.
Carmen Piccirillo