di redazione
Palazzo Ciasca, di origine settecentesca, è uno dei palazzi storici di Rionero, casa natale del Senatore Ciasca. Nel 1980 subì gravi danni in seguito al terremoto del 23 novembre. Fino alla data del terremoto, il Palazzo, preso in fitto dal Comune, fu sede di alcune classi scolastiche della scuola media “Michele Granata”. Successivamente, dopo i gravi danni subiti, si intervenne realizzando una copertura per evitare che gli stessi, si aggravassero ulteriormente. Di fatto, però, lo stesso non è stato mai oggetto di interventi strutturali che ne permettessero il recupero. Vi furono anche controversie tra il Comune ed una impresa privata in relazione all’acquisto. Tale impresa, che prevedeva, attraverso il suo recupero, di realizzare abitazioni e locali commerciali, fu esclusa dall’acquisto da parte del Comune nel 2005, il cui commissario prefettizio fece valere il cosiddetto diritto di prelazione. Alcuni anni fa, l’edificio era stato inserito, assieme ad altre strutture private, in un progetto denominato “Terre di Aristeo” per realizzare un borgo albergo diffuso; purtroppo, però, il progetto è stato congelato per mancanza di fondi. L’unica cosa certa ad oggi, è lo stato strutturale che risulta di estrema gravità, nonché il fatto che, senza adeguati interventi di consolidamento, si potrebbero verificare dei crolli.
Si ricordi che tale Palazzo è stato dichiarato di interesse particolarmente importante ai sensi della Legge n. 1089/1939 dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e sottoposto al vincolo sancito dal codice dei Beni Culturali D. Lgs. n. 42/2004, con conseguente obbligo di conservazione e protezione da parte del Comune di Rionero in Vulture. Al di là dei lavori di messa in sicurezza e rifacimento delle opere provvisionali, in atto in questi giorni, visto che l’Ente Comune non ha le risorse necessarie, lo stesso dovrebbe redigere un progetto esecutivo di recupero strutturale da inoltrare in Regione, al fine di ottenere finanziamenti, unitamente a tutte le opere relative al decoro architettonico, tralasciando, per ora, viste le somme occorrenti, gli interni. Vista l’importanza storico-culturale dell’edificio, la Regione non potrà sottrarsi a tale compito: è, oppure no, vero che di solito, la stessa elargisce finanziamenti solo per quasi tutte le cose che riguardano Potenza?… Si confida solo in un atto deciso da parte dell’Amministrazione comunale, nient’altro: lo storico palazzo, deve essere recuperato!