Nella sua lunga storia Rionero ha dato i natali a tante ‘’personalità illustri’’ che si sono distinte in svariati ambiti portando sempre alto l’orgoglio di appartenere a questa terra e dando allo stesso tempo lustro, vanto e onore alla cittadina vulturina. Uomini importanti e brillantemente distintisi in ambito politico, culturale, militare e altro che, con il loro impegno, hanno lasciato il segno nella storia di Rionero. Tra i più grandi rioneresi illustri ricordiamo Giustino Fortunato, Michele Granata, Giuseppe Pennella, Nicola Russo, Giuseppe Catenacci, Raffaele Ciasca, Beniamino Placido, Nino Calice, Peppino Brienza, Enzo Cervellino, Carlo Pesacane e molti altri. Tra i tanti uomini illustri figli di questa terra merita sicuramente una grande considerazione, per il suo forte impegno in ambito politico, l’Onorevole Donato Lamorte scomparso nel 2014 ma che purtroppo pare sia stato ingenerosamente dimenticato dalla sua ‘’amata’’ Rionero. Ripercorrendo la sua storia, Donato Lamorte nacque a Rionero il 1° Marzo del 1931 da una famiglia della media borghesia rionerese trasferendosi con la propria famiglia in età adolescenziale prima ad Asmara in Etiopia e poi a Roma proprio sul finire della Seconda Guerra Mondiale. Fu proprio nella Capitale che Lamorte, diplomatosi geometra, iniziò la sua attività politica iscrivendosi nel 1949 alla sezione del Movimento Sociale Italiano del quartiere Prenestino iniziando a muovere i primi passi nella politica divenendo, negli anni successivi, dirigente politico del MSI romano avvicinandosi così al leader storico del partito Giorgio Almirante. In breve tempo divenne tra le persone di maggiore fiducia di Almirante tanto che, grazie alla sua fama di organizzatore attento e meticoloso, fu proprio Lamorte ad organizzare per decenni i comizi e i congressi storici più importanti del MSI divenendo inoltre capo della segreteria politica di Almirante. Venne eletto Consigliere Provinciale del MSI mantenendo la carica ininterrottamente per ben 18 anni e successivamente dopo la svolta del Congresso di Fiuggi del 1995, che segnò la fine del MSI e la nascita di Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini, aderì anch’esso alla nuova componente politica continuando a ricoprire la carica di capo della segreteria politica al fianco del nuovo leader Fini. Proprio tra le fila di Alleanza Nazionale, nel 2001, accettò la candidatura alla Camera dei Deputati e venne eletto per la prima volta in Parlamento venendo rieletto anche nel 2006, sempre tra le fila di AN, e nel 2008 con il Popolo della Libertà, la coalizione politica nata dalla ‘’fusione’’ tra AN di Fini e Forza Italia di Berlusconi. Dopo la ‘’spaccatura’’ creatasi tra Fini e Berlusconi nel 2010 che sancì la ‘’rottura’’ tra finiani e berlusconiani, Lamorte rimase fedele a Fini aderendo alla nuova componente politica Futuro e Libertà per l’Italia. Fu anche consigliere d’amministrazione della ‘’Fondazione Alleanza Nazionale’’ dichiarandosi sempre contrario allo scioglimento del partito avvenuto nel 2008. Terminò il suo mandato elettorale agli inizi del 2013 rinunciando alla ricandidatura alla Camera alle imminenti elezioni politiche per dare spazio ai giovani. Si spense a Roma, dopo una lunga malattia, il 21 agosto 2014 lasciando un vuoto incolmabile nel cuore della moglie, delle figlie, dei familiari e di tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne le straordinarie qualità politiche oltre al suo alto profilo morale e umano. Nel giugno del 2015, a quasi un anno dalla sua morte, su iniziativa di alcuni suoi fraterni amici di partito nacque l’associazione ‘’Amici di Donato Lamorte’’ per onorare la memoria di un cultore dell’etica morale e politica, leale e sempre fedele alle originali ideologie della destra sociale rappresentando per tanti decenni un punto di riferimento importante nel panorama della Destra Nazionale Italiana. Tanti furono i riconoscimenti e gli attestati di stima ottenuti su tutti anche quelli di Donna Assunta Almirante che, nel libro dal titolo ‘’La mia vita con Giorgio’’, citando Donato Lamorte afferma: ‘’ Senza dimenticare poi quell’altro fedelissimo che è stato Donato Lamorte. Questi era l’uomo di fiducia di Giorgio, fiducia cieca, per quanto riguardava l’amministrazione del partito. Non v’era cittadino, su tutto il territorio nazionale, che, chiedendo la tessera del Movimento Sociale Italiano, foss’anche un alto generale delle Forze Armate, non passasse, prima della sottoscrizione, sotto il setaccio della rete di collaboratori di Donato. Informatori efficientissimi e sempre ben informati a cui nulla sfuggiva sulla dirittura morale dei tesseranti. Come Giorgio esigeva.’’ Parole importanti e piene di grande stima e considerazione quelle con le quali la vedova di Giorgio Almirante descrive Donato Lamorte esaltandone così il suo alto profilo morale, umano e politico oltre a mettere in forte risalto le sue grandi capacità organizzative e soprattutto la fedeltà a quell’ideale di destra sociale che Lamorte conservò per tutta la vita. Una personalità importante, uno dei tanti figli illustri di Rionero, molto legato alla sua terra e alla sua gente ma che purtroppo pare sia stato ingiustamente dimenticato dalla ‘’sua’’ Rionero. Infatti fa male apprendere che a quasi sette anni dalla sua dipartita nulla è stato fatto per omaggiare la sua memoria. Ci si auspica che Rionero e soprattutto i rioneresi si ricordino di questo loro illustre concittadino rendendo onore alla sua memoria.
Francesco Preziuso
Ricordare Donato è sempre una piacere . Quello che è scritto è tropo poco , pur condividendo che non si può dire tutto in un articolo . Persona pulita , integra onesta e seria . Un grande politico che ha lavorato nel silenzio e con grande parsimonia .