C’è aria di mobilitazione e protesta tra i tantissimi studenti che frequentano le scuole superiori presso i vari istituti scolastici della cittadina fortunatiana a causa di varie problematiche causate dalla pandemia Covid che purtroppo, come tutti sappiamo, vede il popoloso centro del Nord Basilicata tra i comuni lucani con la più alta percentuale di contagi. Una situazione di emergenza davvero preoccupante che ha spinto, come già detto, tantissimi studenti devi vari indirizzi di studio del locale Istituto d’Istruzione Superiore ‘’Giustino Fortunato’’ a mobilitarsi attraverso una nota redatta dai ragazzi rappresentanti di istituto Francesca Vitale, Gabriele Salcuni, Lorenzo Saraceno e Wanda Savella. Nella loro nota, i rappresentati studenteschi dell’istituto, lamentano come in data 7 aprile 2021 il 50% degli studenti dell’I.I.S. ‘’G. Fortunato’’ è tornato a svolgere attività didattica in presenza fino al giorno 14 aprile 2021 quando poi, da questa data in poi, toccherà tornare in presenza al restante 50% degli studenti dell’istituto. In questi primi giorni di rientro, gli studenti, lamentano una situazione difficile e con innumerevoli disagi con diverse classi in quarantena per via dei focolari emersi oltre a tanti docenti assenti perché in quarantena. In merito a questa situazione incresciosa gli studenti chiedono una campagna di screening immediata a tutti gli studenti dell’istituto e un’unità di monitoraggio continua dell’evoluzione del contagio nel territorio con screening periodici proprio perché senza queste due fondamentali condizione gli studenti non si sentono nella condizione di sicurezza giusta per svolgere la didattica in presenza. Nella mattinata di lunedì 12 aprile, inoltre, una rappresentanza di ragazzi e ragazze dell’Unione degli Studenti di Rionero si è recata davanti alla sede dell’I.I.S. ‘’Fortunato’’ per una pacifica e simbolica protesta affinchè le loro richieste vengano accolte dalla Regione e dagli organi di competenza per garantire loro un rientro in presenza sicuro e in grado di tutelare tutti.
Francesco Preziuso