Che cos’è la pace? In che modo si può raggiungere?
In questo periodo turbolento e destabilizzante caratterizzato dalla guerra tra Russia e Ucraina, molti di noi si sono posti inconsciamente queste domande apparentemente banali.
La pace è un concetto semplice ma al contempo complesso perché richiede un impegno immane per stravolgere le cose: sembra un’utopia pensare di mutare la condizione sociale nel mondo (…)
Eppure quanto sarebbe bello se ci fosse solamente concordia, tranquillità, se non esistesse più nessun conflitto tra popoli, se non ci fossero più episodi di razzismo, se ci sentissimo tutti fratelli e sorelle come in una grande e unita famiglia?
E’ impossibile non citare Gandhi, (1869-1948), politico, filosofo e avvocato indiano, figura molto amata nella sua patria e non solo, che ha rappresentato un simbolo di pace, di non-violenza e di uguaglianza e che venne soprannominato Mahtma (“Grande Anima”).
Sosteneva: “Il genere umano può liberarsi dalla violenza soltanto ricorrendo alla non-violenza. L’odio può essere sconfitto soltanto con l’amore. Rispondendo all’odio con l’odio non si fa altro che accrescere la grandezza e la profondità dell’odio stesso.”
E ancora: “Mi oppongo alla violenza perché, quando sembra produrre il bene, è un bene temporaneo; mentre il male che fa è permanente; Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fin tanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”.
Queste frasi, così profonde e coinvolgenti, affermate con grande sensibilità da chi si è battuto molto per i diritti umani, non possono fare altro che provocare un’intensa meditazione aprendo il cuore dell’essere umano e rendendolo colmo di amorevolezza, di empatia verso coloro che stanno morendo ingiustamente, verso coloro che stanno gridando disperatamente il loro dolore in ogni dove e che sperano che tanta atrocità termini al più presto.
Molti italiani stanno aiutando il popolo ucraino accogliendo uomini, donne e bambini in fuga; altri hanno raccolto farmaci, abiti e generi di prima necessità; molte associazioni di volontariato sostengono gli ucraini durante l’emergenza. Tutto questo esprime l’amore che ancora esiste.
Tutto questo amplifica, inoltre, la volontà di fare la differenza per far prevalere la pace a partire dalla propria quotidianità, con lo scopo di evitare, per esempio, una qualunque mancanza di rispetto in famiglia, esprimendo la bellezza del cuore vivo e quindi dell’amore. Così come nell’amicizia; nella lotta contro il bullismo nelle scuole in cui bambini e ragazzi soffrono terribilmente; nella lotta contro i pregiudizi verso i “diversi”; nell’aiuto ai più deboli. Infine, è urgente sfoggiare il sorriso. Sì, il sorriso. Nella vita di tutti i giorni anche semplicemente sorridere ad un passante sconosciuto può essere un gesto rivoluzionario.