Registriamo con non poche perplessità la precisazione di ARPAB relativa alla nostra denuncia sul superamento del limite di idrogeno solforato segnalato negli scorsi giorni in Val D’Agri.
Stando a quanto dichiarato dal direttore generale facente funzioni dell’Arpab, Achille Palma, la pubblicazione dell’anomalo valore di 82 microgrammi per metro cubo sarebbe dovuto ad un mero errore di immissione occorso in fase di inserimento dei dati nella maschera del bollettino quotidiano sulla qualità dell’aria pubblicato sul sito dell’Agenzia (non ancora corretto). Forse andrebbe aperta una riflessione su come vengono trattati questi dati così delicati per un comparto, quello delle estrazioni petrolifere, assai delicato e ricco di criticità per l’ambiente. Piuttosto che adottare desuete pratiche amanuensi bisognerebbe adoperarsi affinché i dati delle centraline vengano elaborati in maniera automatica, limitandosi esclusivamente a validare quanto registrato, secondo un algoritmo ben definito e rispondente agli standard in materia di monitoraggio. Il tutto per evitare comprensibili allarmismi da parte di una popolazione stanca di subire l’impatto delle estrazioni petrolifere. Ne approfittiamo, infine, per ribadire l’assoluta necessità di normare le emissioni di idrocarburi non metanici (NMHC) e idrogeno solforato (H2S), visto che è dal lontano 2013, come riporta la DGR 983/2013, che l’etereo gruppo di lavoro Regione-ARPAB si è ripromesso di fissare valori soglia per NMHC, ad oggi senza alcun risultato tangibile.
Movimento 5 Stelle Basilicata – Consiglio Regionale