“Scadenza fondi: 31 dicembre 2023. Intanto gli agricoltori di Basilicata sono soffocati dagli aumenti dei costi di gasolio, energia e fitofarmaci e dai prezzi bassi riconosciuti dal mercato. Non si discute e, soprattutto, non si interviene in nessuna maniera. La Regione accumula ritardi inaccettabili nei pagamenti, pensiamo alle migliaia di pratiche ferme sul ristoro danni, alle calamità e ai cinghiali che scorrazzano oramai anche nelle città di Matera e Potenza. Non riescono a sbloccare circa 7 milioni di euro da 8 mesi, legati alla crisi energetica per la guerra Ucraina-Russia e, contemporaneamente, rischiano di perdere ben 30 milioni di euro di fondi Psr 2014/2023. L’Assessore dovrebbe riorganizzare un dipartimento che viaggia in autonomia e presidiare tutti gli uffici, oltre che ripiegarsi pancia a terra a risolvere le questioni burocratiche e amministrative che non consentono di pagare circa 800 domande, che ci risultano essere state istruite e che sono pronte, sul totale di 1600 istanze presentate a valere su un bando che risale a luglio 2022, ben 16 mesi orsono.”
Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva – Renew Europe.
“Il comparto non può permettersi – prosegue Braia – che si attenda la conclusione di tutte le verifiche delle istanze ancora non verificate. E’ arrivato il 2024 e il risultato rimane che 1600 aziende agricole hanno subito danni incredibili per il caro energia e ancora devono attendere le risorse per riavviare la campagna agricola 2023/2024. Se invece che stare sulle nuvole, ci si interessasse di più delle condizioni critiche in cui versano le imprese agricole lucane avvolte da uno stato di crisi estrema, in eterna attesa per porre rimedi ai ritardi diventati cronici e, forse, patologici.
Quali sono le soluzioni che l’Assessore Galella adotterà per recuperare gli oltre 3 milioni di fondi promessi? Perché da un anno mancano risorse per pagare i danni da cinghiali? Dove sono le risorse del rimborso danni causati dalle calamità risalenti agli anni passati?
Gli agricoltori non attendono solo le risorse legate al nuovo CSR – conclude il consigliere Luca Braia – ma quelle di ordinarietà che non funziona. La visione dell’agricoltura, dopo cinque anni, ancora non si percepisce e non si ha la capacità di costruire e implementare.”