A leggere i comunicati stampa, le dichiarazioni, i resoconti giornalistici sulla gestione della vicenda relativa al Reddito Minimo di Inserimento e TIS da parte del governo regionale, si rischia di rimanere quantomeno confusi. In particolare, lascia esterrefatti il comunicato diffuso nella giornata di oggi, 12 dicembre, che reca il resoconto di un incontro seguito ad una manifestazione tenuta da alcuni dei lavoratori interessati davanti alla regione e ricevuti a seguire dallo stesso Presidente Bardi che rilascia dichiarazioni chiaramente propagandistiche e contrastanti con quanto dichiarato a più riprese, sia sui tavoli regionali, sia da esponenti della sua compagine governativa, assumendo – a parole – impegni che non potranno mai essere mantenuti.
La dichiarazione fatta da Bardi, secondo cui sarà possibile “assumere direttamente i lavoratori nelle attività delle società partecipate della Regione Basilicata e degli enti strumentali” è una affermazione che non ha alcun fondamento di verità giuridica e normativa e dunque alcuna concreta possibilità di realizzazione: si raccontano bugie alle persone, illudendoli su presunti sbocchi che mai potranno essere realizzati. Società partecipate e enti strumentali della Regione sono soggetti alla stessa normativa, per ciò che attiene le assunzioni, degli altri enti pubblici e dunque non è possibile un inserimento diretto che non passi per un concorso.
Peraltro, mentre l’Assessore Galella dichiarava, solo qualche giorno fa, tramite comunicati stampa che, in seguito ad interlocuzioni avute con il MEF e il MASE, si era reso necessario inserire il divieto di cumulo tra reddito minimo e reddito di cittadinanza, oggi il Presidente Bardi smentisce sostanzialmente il suo Assessore assicurando ai rappresentanti seduti al tavolo che il problema del divieto di cumulo verrà risolto.
Altrettanto dicasi per le dichiarazioni relative gli aspetti della malattia e delle ferie: più e più volte negli scorsi anni le scriventi OO.SS. hanno evidenziato come la situazione in cui i beneficiari delle misure vivano una condizione divenuta ormai inaccettabile, di assoluta assenza di diritti e tutele, e che andava istituito un tavolo permanente con tutti gli attori che avrebbero potuto contribuire a trovare una via d’uscita dignitosa per le persone. Richiesta mai ascoltata, fino alla istituzione del tavolo convocato dall’Assessore Galella stesso, qualche mese fa, all’atto del suo insediamento.
Tavolo evidentemente superato nei fatti, considerato che Bardi, nei fatti scavalcando il suo stesso assessore, ritiene, come comunicato a mezzo stampa oggi, di istituire un “comitato tecnico” i cui componenti non è chiaro sapere chi siano e con quali modalità siano stati decisi e, soprattutto, come si concilierà lo stesso con il tavolo preesistente.
A noi sembra che, ancora una volta, il presidente faccia propaganda sulla pelle delle persone, in questo caso dei beneficiari delle due misure, con promesse e impegni che non poggiano su alcuna proposta concreta ma solo su bugie e parole vuote. Per CGIL CISL UIL occorre invece ripartire dal confronto con l’ANCI, anche alla luce delle posizioni espresse nel documento del direttivo del 5 gennaio in cui si riconosce finalmente, da parte dei comuni, quanto importanti siano i servizi svolti dai beneficiari TIS e RMI a sostegno delle comunità e dei comuni stessi.
Occorre riconvocare subito il tavolo, alla presenza di tutte le organizzazioni datoriali e sindacali, le associazioni e ogni altro soggetto che possa contribuire a trovare una soluzione alla situazione di gravissimo disagio in cui vivono queste persone. Qualora ciò non avvenisse in tempi brevi, le scriventi si mobiliteranno senza esitazione a sostegno dei diritti dei beneficiari RMI e TIS.
Cgil – Cisl – Uil della Basilicata
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