L’essenza della politica dei cosiddetti democratici in tutto l’Occidente è quella di eliminare la democrazia per salvarla da una presunta estrema destra che si incarna in chiunque abbia qualcosa da obiettare sulla trimurti woke, ossia pandemie, clima e guerra, condita con le pagliacciate en travesti come riscatto ultimo dell’umanità: tutte cose che portano valanghe di soldi e potere ai profeti e sommi sacerdoti di questo credo, mentre è in corso una vera e propria rapina di redditi e libertà nei confronti dei ceti popolari.

Ciò accade in Inghilterra, in Francia, in Germania e ovviamente negli Stati Uniti, dove è in corso una campagna elettorale priva di contenuti, unicamente basata sul fatto che Trump sia il male assoluto. Alla testa di questo branco di lupi travestiti da agnelli c’è ora ufficialmente un guscio vuoto, ovvero Kamala Harris che è stata acclamata contro ogni regola e statuto del partito: non ha partecipato alle primarie e dunque non ha preso un solo voto, mentre il candidato espresso dal partito era, a stragrande maggioranza, Joe Biden che però è stato rimosso senza troppe cerimonie quando alcuni miliardari donatori assieme a diversi dirigenti del partito hanno temuto che potesse perdere le elezioni, viste le sue condizioni mentali non più occultabili al grande pubblico. Ora è stata ufficialmente incoronata dalla convention di Chicago difesa da protezioni con filo spinato e 12.500 poliziotti per tenere a bada i cinquantamila militanti democratici che protestavano. La hitlerizzazione di Trump, secondo un modulo ormai abusato, serve a questo punto anche a nascondere la logica di puro potere del partito e/o a giustificarla con una presunta emergenza democratica che si ritrova invece proprio nel partito democratico.

Kamala inoltre è stata in un certo senso la vendetta di Biden contro la sua giubilazione: il trio Pelosi, Schumer e Obama che ha ordito il colpo di mano, voleva compilare una breve lista di candidati e poi tenere una finta elezione alla convention democratica per “scegliere” un vincitore predeterminato. Ma il vecchio Joe nominando la Harris come suo successore ha mandato all’aria il piano e regalato al suo partito una bella gatta da pelare, elettoralmente parlando. In questi giorni ascoltare i comizi di Kamala, peraltro piuttosto deserti è quasi uno spettacolo metafisico: chiacchiera – qualche volta in stato di palese alterazione – di abbassare il costo del cibo e delle case, di aumento dei salari, di pensioni dignitose oltre che – ovviamente – delle questioni inerenti alla teoria di genere. Nulla che non sia un discorso da Cettola qualunque in salsa disneyana, aggravato dal fatto che lei è stata al potere, assieme a Biden per quattro anni, durante i quali si è determinata una ulteriore caduta dei salari reali e si sono creati i problemi a cui ora vorrebbe porre rimedio con parole infantili. Per non dire dell’apertura all’immigrazione di massa, forse l’azione più caratteristica del duo Biden – Harris che adesso Kamala cerca di ribaltare dicendo che chiuderà le frontiere. Insomma propone come programma il contrario di ciò che ha fatto negli anni precedenti, essendo responsabile di molte delle situazioni che, tra l’altro, potrebbe correggere anche adesso, mentre continua ad essere vicepresidente, insieme al vecchio Joe.

In realtà al suo arco non ha altro che un argomento, anzi una situazione autoreferenziale, ossia il fatto di essere donna: poiché il guscio è vuoto, allora meglio giocare sul guscio stesso. Così adesso gli stenografi del mainstream puntano su un’eclatante fesseria, ossia sul fatto che Kamala offrirà un’opportunità storica alle donne lavoratrici. Ma i numeri raccontano una storia diversa e ci dicono che sotto il duo Biden – Harris i guadagni reali medi delle donne americane sono diminuiti del 3,9%. Le fallimentari politiche economiche dello svanito Joe e della ridacchiante Kamala hanno danneggiato tutti i cittadini, ma hanno colpito più duramente le donne che sono ancora un soggetto debole, specie quelle che si trovano ad affrontare insieme il lavoro e la conduzione familiare per non parlare delle madri single. Le donne stanno lavorando più ore e stanno ritardando la pensione: ciò a causa degli eccessi di spesa dovuti alle guerre e agli interventi per il “clima” che paradossalmente però hanno portato a un utilizzo maggiore di petrolio e di gas. Secondo il Joint Economic Committee del Congresso, le famiglie hanno ora bisogno di 12.590 dollari in più all’anno solo per mantenere il tenore di vita di tre anni prima e circa 22 milioni di donne hanno bisogno di aiuti alimentari, praticamente il doppio rispetto a 3 anni prima.

Quindi ci troviamo di fronte a una campagna dove i pii desideri, espressi in forma infantile, nascondono pessime intenzioni o ancor peggio nessuna intenzione se non quella di seguire le stesse ricette. Non per nulla un personaggio come Robert Kennedy jr che avrebbe potuto essere utilizzato come una carta vincente dai democratici, se non fosse inviso al clan di potere per le sue posizioni critiche su vaccini e pandemia, ha lasciato la campagna e ora appoggia Trump, nel senso che non può più stare dentro un partito di oligarchi che fanno il bello, ma soprattutto il cattivo tempo. E che si affida all’inesistente Kamala per raccontare una fiaba dove tutti vivranno felici e contenti, puntando sulla capacità di autoinganno delle persone piuttosto che sulla realtà.

fonte:

Di BasNews

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