La proposta di Italia Viva al PSR, al centro dell’incontro di giovedì scorso a Roma con la Vice Ministro Bellanova.

“Dalla crisi politica in corso non si esce con la distribuzione del potere ma con una strategia e con progettualità utili a rilanciare la Basilicata, a prescindere dalle appartenenze.  Dalla logistica, in particolare nel comparto agroalimentare, come dalla valorizzazione del gas (tematiche inesistenti nel PSR), sino al tema connesso dell’utilizzo virtuoso delle energie disponibili in Basilicata, dipenderà un pezzo importante del futuro della nostra terra. Per questo è fondamentale aprire un dibattito pubblico e consiliare al fine di condividere le decisioni da prendere a vantaggio della nostra comunità. Sul PNR noi non abbiamo risparmiato critiche anche per la totale assenza di visione e prospettiva per l’agroalimentare lucano, ma nemmeno fatto mancare proposte concrete quali quella della piattaforma logistica dell’agroalimentare a Ferrandina, di cui abbiamo discusso al Ministero delle Infrastrutture l’altro giorno.”

Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.

“Oggi il 100% della nostra produzione agroalimentare viaggia su gomma – prosegue Luca Braia – il costo crescente del carburante, incrementato del 40% negli ultimi 6 mesi,  pesa sempre più sulla competitività del comparto e si può affermare – dati alla mano – che la logistica incide  per oltre il 30% sul prezzo finale delle nostre produzioni soprattutto agroalimentari. La sfida della piattaforma logistica di Ferrandina, che con i fondi del Pnrr è possibile vincere, è quella di creare un hub per l’intero mezzogiorno in cui stoccare, controllare, certificare, smistare e spedire anche tramite il Porto di Taranto oltre 1 milione e 700 mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli all’anno. 

Il maggior costo sostenuto dal comparto, infatti, riduce i  già risibili  margini di redditività per le nostre aziende agricole, sempre più penalizzate dalla concorrenza italiana ed europea di chi produce e vende nei grandi mercati di prossimità (Lazio, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte) o che, avendo nelle vicinanze infrastrutture ferroviarie e/o poli logistici attrezzati all’import-export, è in grado di immettere con ridottissimi costi direttamente nel mercato le proprie produzioni.

La logistica e la mancanza di un raccordo ferroviario capace di movimentare le merci nell’area Sud della Basilicata da e verso le altre regioni   rappresentano l’elemento più critico nel sistema economico regionale, un gravissimo deficit infrastrutturale da colmare che oggi rappresenta un handicap per le imprese, frena lo sviluppo delle aree industriali, come Val Basento e  Iesce-La Martella, proprio ora che potrebbero ospitare l’area Doganale.

Per l’agroalimentare le nostre 18.000 aziende sviluppano circa l’8% del Pil regionale e un fatturato di oltre 400 milioni di euro annui, che con l’export potrebbero moltiplicarsi, grazie alla possibilità di raggiungere  nuovi e più redditizi mercati intercettabili tramite il porto di Rotterdam da cui si fornisce il nord Europa. 

La Regione Basilicata, facendo seguito anche alla istituzione della “Zona Economica Speciale (ZES) Ionica Interregionale Puglia-Basilicata” non può più rinunciare alla necessaria valorizzazione alle produzioni agricole locali di eccellenza, attraverso la realizzazione di un hub logistico integrato nell’area della Val Basento a Ferrandina.

La ZES interessa i comuni del materano di Ferrandina, Pisticci, Matera, Policoro e Scanzano Jonico e del potentino di Melfi, Tito, Atella, Senise, Viggiano, Lauria, Baragiano, Balvano, ed esprime al momento almeno 20 grandi realtà del settore agro-alimentare che sono una risorsa fondamentale per l’economia lucana e devono esserne sviluppate appieno le potenzialità. 

La piattaforma logistica è – ad oggi – l’unica proposta che ha un progetto esecutivo  immediatamente cantierabile, finanziato dalla Comunità europea e dalla Regione Basilicata inserito nel Corridoio Ten-T Helsinki La Valletta. Per la sua realizzazione necessita di un finanziamento di  75 milioni di euro. Il progetto che prevede la realizzazione di circa 35.000 mq di edifici tra uffici e magazzini refrigerati dai 2 a 14 gradi, redatto dalla Provincia di Matera e dell’Autorità portuale di Taranto, rappresenta un’ulteriore opportunità per integrare ulteriormente strategie e percorsi di sviluppo, per i quali la Basilicata beneficerebbe di nuova competitività proveniente da settori finora marginali all’export, quale è il nostro eccellente agro-alimentare. 

Riteniamo fondamentale che la regione Basilicata intercettando anche la finanza europea e del PNRR, possa costruire “pacchetti localizzativi” per rafforzare l’attrazione degli investimenti nelle 13 aree industriali a partire dalla Val Basento. La realizzazione del progetto, secondo lo studio di fattibilità, autosufficiente dal punto di vista idrico ed energetico per il 60 per cento dei consumi previsti pari a circa 6 megawatt di potenza, produrrebbe almeno 200 nuovi posti di lavoro fissi nell’hub intermodale di Ferrandina a cui si aggiungono 50 lavoratori stagionali all’anno. Nei successivi 7 anni si stimano ulteriori 220 nuovi posti di lavoro fissi nell’hub intermodale di Ferrandina e anche 100 lavoratori stagionali all’anno. 

Su questo progetto, dimenticato nel PSR – conclude il Consigliere Braia – non basta aver mandato una scheda al Ministero tra le tante che hanno composto il “libro dei sogni” da 13 miliardi di euro, inviato nel marzo 2021. Serve un impegno chiaro, incisivo, definitivo e conclusivo appostando risorse – anche regionali – per realizzare l’infrastruttura che può rappresentare la svolta per il comparto agricolo e la regione intera.”

Di BasNews

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