Prima della pandemia l’Ocse stimava che nei prossimi 15-20 anni l’automazione finirà per cancellare il 15 per cento circa degli attuali posti di lavoro, mentre per un ulteriore 32 per cento della forza lavoro saranno richieste mansioni e competenze sostanzialmente diverse da quelle attuali. La crisi da Covid-19 non ha fermato queste tendenze, ma ha finito con l’imprimere un’accelerazione ai processi di globalizzazione, innovazione tecnologica e alle dinamiche demografiche che stanno profondamente cambiando il mondo del lavoro. È indispensabile quindi migliorare le competenze fornite da scuole e università, ma anche le abilità e le conoscenze delle persone in età adulta attraverso la formazione permanente. Non a caso un’istruzione di qualità equa e inclusiva come opportunità di apprendimento per tutti è uno degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile individuati dalle Nazioni Unite. In questo contesto si inserisce il programma GOL (Garanzia occupabilità dei lavoratori) che porterà alla regione Basilicata  oltre 9 milioni di euro solo per il 2022 da investire su una platea di 6.800 persone. È un grande piano di orientamento e formazione per incrementare e adeguare le competenze delle persone e va inquadrato nel contesto di una visione di rilancio delle politiche del lavoro che – oltre a GOL – prevede un piano per le nuove competenze, il potenziamento dei centri per l’impiego e il rafforzamento del sistema duale. 

Nella legge di bilancio 2022 si prevede nell’ambito del programma GOL a possibilità di sottoscrivere accordi fra autonomie locali, soggetti pubblici e privati, enti del terzo settore, associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale con lo scopo di realizzare progetti formativi e di inserimento lavorativo nei settori della transizione ecologica e digitale. È utile ricordare che il programma GOL riguarda in particolare donne, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, giovani under 30, lavoratori over 55 e ci avvale di una forte regia nazionale che individua i target, gli strumenti e le azioni. Le Regioni, dal canto loro, devono mettere in campo un’approfondita contestualizzazione del programma rispetto ai fabbisogni attuali e futuri, ossia dei prossimi 5 anni, delle aziende lucane.  

Come Cisl sosteniamo con convinzione l’impostazione proposta dalla Regione Basilicata di incrociare il programma di politiche attive del lavoro GOL con le politiche rivolte alla risoluzione di crisi aziendali e ai contratti di sviluppo regionale, ma questa impostazione utile e lungimirante rischia di cadere nel vuoto se non si attivano immediatamente gli strumenti che sono di competenza della regione e su cui la Regione Basilicata sta maturando un ritardo atavico, ossia la messa in funzione dell’Osservatorio regionale del mercato del lavoro, unico strumento obiettivo in grado di rilevare e monitorare i fabbisogni presenti e futuri del mercato del lavoro lucano; l’espletamento dei concorsi pubblici per il personale dei centri per l’impiego, ormai ridotto al lumicino; l’integrazione attiva in un dialogo costante e sinergico tra servizi pubblici e privati del lavoro su tutto il territorio per mettere al centro appunto l’occupabilità e – si spera – l’occupazione dei lavoratori lucani. 

Vincenzo Cavallo
Segretario generale della Cisl Basilicata

Di BasNews

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