Francesco Santoianni per Avanti.it
Mentre il “Covid” è scomparso dalle TV dilaga una epidemia influenzale, “la peggiore dal 2009”, contro la quale, incomprensibilmente, a detta dell’immancabile esperto intervistato dai media mainstream, “nonostante siamo arrivati probabilmente al picco” e nonostante sia “come chiudere la stalla quando sono scappati i buoi”, “vale ancora la pena vaccinarsi”. Su questa epidemia, che già ha contribuito a far aumentare la media giornaliera di decessi (rispetto a quelli statisticamente attesi) e sul Covid abbiamo intervistato il prof. Giulio Tarro, già Primario di Virologia all’Ospedale Cotugno di Napoli. “Le gravi epidemie influenzali non sono certo una novità per il nostro Paese. La H3N2, la cosiddetta “Influenza Hong Kong”, nel 1968 ad esempio, si portò via decine di migliaia di italiani. E il bilancio avrebbe potuto essere molto più drammatico se ci fosse stata la terroristica informazione Covid dilagata in Italia nel marzo del 2020 che, impedendo ai medici di curare a domicilio, ha fatto morire innumerevoli malati in ospedali diventati lazzaretti. Temo sia quello che continui a verificarsi ancora oggi per tanti malati di influenza che, al più, ricevono un “consulto telefonico” dai propri medici di base. Una scomparsa della medicina territoriale per la quale pagheremo per anni gravi conseguenze.”
E per quanto riguarda il vaccino antinfluenzale?
“Nonostante risalga al 1936 il primo vaccino antinfluenzale, l’efficacia di questi vaccini non si direbbe abbia fatto significativi progressi anche per l’estrema variabilità della configurazione delle glicoproteine virali di superfice tipica dei cosiddetti “virus influenzali” (appartenenti alla famiglia Orthomixoviridae). Non a caso, la vaccinazione antinfluenzale ha avuto scarsa diffusione tra il personale sanitario mentre le varie disposizioni regionali che, negli ultimi anni, obbligavano il personale sanitario a farla sono state annullate, spesso su richiesta di associazioni mediche. Nonostante ciò, ora ci tocca leggere di medici o, addirittura il Ministero della Salute, che “consigliano” la vaccinazione antinfluenzale anche ai bambini e a donne gravide. Francamente, mi sembrano indicazioni irresponsabili, anche alla luce dei significativi rischi connessi all’assunzione del vaccino antiinfluenzale. Vaccino che, a mio parere, dovrebbe (ad esempio in caso di cardiopatie) essere PRESCRITTO dopo una accurata visita medica, non certo facendosi abbindolare dall’esperto di turno in TV.”
E, intanto, in Italia, il Covid, nonostante 143 milioni di dosi di vaccino somministrate, non è affatto scomparso.
“Non vedo perché avrebbe dovuto esserlo considerando che, come ora dichiarano le stesse aziende che li producono, questi “vaccini” non impediscono il contagio né la reinfezione ma promettono solo di lenire i sintomi più gravi del Covid. Cosa, quest’ultima, purtroppo non vera non vera, considerando le attuali statistiche. Oggi, ad esempio, siamo ad un centinaio di “morti per Covid” al giorno, più o meno come avveniva nel dicembre 2021 (si veda, ad esempio, qui o qui) quando da psicosi dell’epidemia rendeva deserti i cenoni; eppure in questi giorni, considerando che i dati dei decessi vengono rapidamente comunicati solo settimanalmente, nessuno si direbbe preoccuparsi più del Covid.”
Poi ci sarebbe la spinosa faccenda della compromissione del sistema immunitario determinata dai vaccini anti-Covid che aprirebbe la strada a nuove gravi infezioni…
“È un argomento ancora tabù considerando che la necessità del vaccino per tutti e delle innumerevoli “dosi di richiamo” è diventato oramai un dogma ma, come ho cercato anche io di documentare nel mio ultimo lavoro scientifico, ci sono ormai evidenze acclarate che questi “vaccini” hanno determinato, non solo un abbassamento complessivo delle difese immunitarie verso moltissime infezioni ma favorito lo sviluppo di varianti di virus Sars-Cov-2 che avremmo potuto evitarci. Nonostante ciò, restano impuniti i tanti che ci hanno condotto a questo disastro e cova ancora sotto la cenere il terrorismo mediatico che ha alimentato una “emergenza” che ha comportato nel nostro Paese 184.000 “morti per Covid” e la distruzione della medicina territoriale. Anche per questo ritengo irrimandabile la, già annunciata, istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid.”
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