La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza in data odierna hanno eseguito il sequestro d’urgenza ai fini della successiva confisca di un immobile e di quote di diverse società nella disponibilità diretta e indiretta di TRIUMBARI Marco, disposto dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Potenza, su richiesta congiunta del Procuratore CURCIO e del Questore FERRARI.
Dagli accertamenti esperiti dalla Sezione Misure di prevenzione della Divisione Anticrimine della Questura e dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria del G.I.C.O. della Guardia di Finanza è emersa una disponibilità patrimoniale complessiva superiore a quella che sarebbe stata consentita dal reddito dichiarato e dall’attività economica svolta, con una sproporzione di circa euro 300.000/00.
TRIUMBARI Marco – gravemente indiziato in procedimento penale relativo ad indagine sul cd clan “Martorano- Stefanutti” , così come emerso dalle indagini svolte dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile e coordinate dalla D.D.A. – nel mese del Novembre 2021, unitamente ad altri indagati, venne tratto in arresto nel contesto della esecuzione di misura cautelare per 416 bis cp e per altri delitti aggravati dal metodo mafioso.
Tra i beni sequestrati vi è il bar “Diva Caffè”, ubicato difronte al Palazzo di giustizia, ritenuto, a livello di gravità indiziaria, luogo d’incontro dei sodali. In tale luogo, sempre sulla base degli indizi raccolti, si è ritenuto che era stata pianificata anche l’azione intimidatoria a cui ha partecipato personalmente MARTORANO Renato, con l’esplosione di colpi di arma da fuoco contro la porta dell’abitazione di un imprenditore del salernitano per costringerlo a versare delle somme di denaro in favore proprio del TRIUMBARI.
Per tali fatti, TRIUMBARI Marco, tuttora agli arresti domiciliari, risulta imputato per concorso esterno in associazione di stampo mafioso, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ed anche cessione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Altra vicenda giudiziaria, che vede imputato il TRIUMBARI, sempre per delitto aggravato dal metodo mafioso, è l’estorsione consumata in danno di un altro imprenditore attivo nel settore del commercio di bestiame, questa volta con la partecipazione di soggetti appartenenti al sodalizio “RIVIEZZI” di Pignola, per la quale nel mese di gennaio 2022 è stato attinto dalla misura cautelare degli arresti domiciliari.
Da ulteriori due procedimenti penali, uno instaurato nel 2010 presso la Procura di Potenza, definito con sentenza di non doversi procedere “per estinzione dei reati ascritti per prescrizione” ed un altro più recente (2018), tuttora pendente presso la Procura della Repubblica di Salerno, sono stati tratti ulteriori indizi in ordine al suo coinvolgimento nelle attività illecite riguardanti il settore del gioco e delle scommesse illegali.