All’ informazione occidentale in gramaglie per la sconfitta di Kamala non è parso vero di poter esprimere ancora una volta la loro distopica visione del mondo titolando di un supposto “pogrom” di ebrei ad Amsterdam, con un ribaltamento totale della realtà. È successo che mercoledì e giovedì scorsi gli ultras della squadra di calcio Maccabi di Tel Aviv, prima dell’incontro con l’Ajax, hanno fatto irruzione nelle strade di Amsterdam, strappando bandiere palestinesi appese alle finestre, urlando epiteti razzisti contro gli arabi, inneggiando al genocidio e intimidendo i passanti. Successivamente si sono rifiutati di rispettare il minuto di silenzio per ricordare le vittime di  Valencia.

Se si può pensare che gli ultras del calcio siano  violenti e impresentabili, ecco un esempio di come al peggio non ci sia mai fine, anche perché la squadra israeliana ha giocato una partita catastrofica che ha acceso ancora di più gli animi dei tifosi del Maccabi. Le provocazioni sono state tali che fatalmente si è arrivati allo scontro con alcuni giovani olandesi, che non essendo né donne, né vecchi, né bambini, hanno pestato alcuni di questi fanatici. Niente di che rispetto a quanto succede normalmente durante le trasferte di hooligans: una decina di feriti e i soliti contusi e 62 arresti. Ma dal momento che le vittime erano israeliane, ecco che subito si è evocato il pogrom.

Non mi sono occupato della questione perché è nel menù di questi tristi giorni dell’Occidente, ma per sottolineare lo stato rovinoso dell’intelligenza e dell’etica che stiamo vivendo: da una parte è infatti ben noto che Netanyahu ha apertamente corteggiato i tifosi di calcio di estrema destra in Israele e ha ricevuto in cambio il loro violento sostegno. Il razzismo e la violenza ben documentati dei tifosi del Maccabi Tel Aviv ad Amsterdam rispecchiano dunque la violenza del governo israeliano a Gaza e in Libano, ne sono come dire un’estensione che viene apertamente incoraggiata dal governo sionista. E quando qualcuno si oppone è  perciò stesso un antisemita, Dall’altra parte il leader del partito più grande del governo olandese, Geert Wilders è un anti mussulmano e sembra condividere la visione del mondo di Netanyahu: è stato proprio lui a definire gli scontri come un “pogrom” mentre, allo stesso tempo, si riferiva alle vittime arabe come “feccia multiculturale”.

È a questi esiti che ha portato la finta inclusione del globalismo e in definitiva tutta la sub cultura sparsa a piene mani da decenni e divenuta ossessiva a partire dal 2016. Di seguito metto il link a diversi video che mostrano le provocazioni dei tifosi israeliani; così per amore di un minimo di verità e per domandarci per quanto tempo ancora dovremo sopportare questa merda e questo scempio della civiltà presentato come il culmine del progressismo che in realtà è un regressismo senza speranza.

fonte:

Di BasNews

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