Carlo Collodi probabilmente non sapeva di essere un profeta nel descrivere il paese dei balocchi: “Lì non vi sono scuole, lì non vi sono maestri, lì non vi sono libri. In quel paese benedetto non si studia mai. Il giovedì non si fa scuola, e ogni settimana è composta di sei giovedì e di una domenica”. È quasi l’esatta immagine di ciò che accade in Italia come in tutto il mondo occidentale: istruzione sommaria e largamente insufficiente per una formazione culturale appena decente, mancanza di riferimenti culturali robusti, affidamento alle mode più squallide, crescita inquietante di attività terziarie parassitarie, ovvero inutili e di valenza economica pari a zero anche se figurano nel Pil. Nel frattempo i lavori reali e dunque anche i valori ad essi legati si restringono sempre di più. L’Europa finirà per diventare una bancarella di prodotti asiatici – trasformazione sempre più visibile e veloce – mentre da ogni parte si fomentano le guerre e le stragi. Ma d’altra parte lo vogliono le oligarchie di comando che si esprimono attraverso l’Ue perché attività di scarso valore significano anche scarsi o nulli riferimenti politici e sociali, riduzione della rappresentanza a mero orpello e dunque incapacità da parte delle popolazioni di incidere sulle scelte.

Questo lungo cappello per introdurre le due ultime follie del paese dei balocchi: la prima è la somministrazione alle mucche di una sostanza che dovrebbe  ridurre del 27 per cento i peti di questi animali: secondo una nota barzelletta pseudo scientifica, queste deiezioni aeree collaborano all’aumento catastrofico delle temperature. Tale additivo si chiama Bovaer e ora viene sperimentato sulla pelle delle persone da una multinazionale che per ulteriore beffa si chiama Aria e che produce un sacco di cose tra un costoso burro salato  che si trova anche da noi e che probabilmente in un prossimo futuro si pregerà di essere diventato “sostenibile”. Ma naturalmente non sappiamo se questo additivo possa avere una qualche conseguenza sia per le mucche che per i consumatori di prodotti lattiero caseari. È vero che il Bovaer è stato approvato dal Food Standard Agency del Regno Unito, ma come ben sappiamo dal 2020, questo significa ben poco vista la complicità tra produttori e controllori favorita dalle porte girevoli: non si sa quali sperimentazioni siano state fatte, per quanto tempo e con quali risultati. Ma d’altronde il riscaldamento climatico  è un’emergenza e dunque giustifica qualsiasi azzardo.

Per fortuna c’è un’altra notizia che ci fa sperare come tutto questo stia per finire nel suo luogo naturale: la storia si appresta a tirare la catena. Kamala Harris si è presentata, palesemente ubriaca e forse non solo a una trasmissione televisiva per dire che lei “resterà in lotta” e che intende ripresentarsi nel 2028. Ma davvero i cosiddetti democratici non hanno nessun altro da mettere in campo se non il candidato più sconfitto di sempre e che non è riuscita a fare un discoro coerente durante tutta la campagna elettorale?  Soprattutto dopo la notizia che questa signora ha bruciato la stratosferica cifra di 1,5 miliardi di dollari nel tentativo di farsi eleggere e che ora ha debiti per 20 milioni per contributi di incerta provenienza?  Ma no il partito democratico non subisce questa desertificazione politica, ha anche un altro asso della manica: presentare nel 2028 Hillary Clinton che all’epoca avrà quasi 82 anni. Una vera novità politica.

Da questo dovrebbe essere abbastanza chiaro che un’epoca si sta chiudendo. Ci sono molti sintomi: negli Usa Walmart ha ritirato dai suoi scaffali i libri trans per bambini,  che fanno parte del “risveglio” più vacuo e insolente e ha deciso di sbaraccare il suo pensatoio Dei (Diversità, equità, inclusione) come hanno già fatto diverse altre aziende; il nuovo rettore di Oxford, appena eletto, ha detto  che la cultura della cancellazione è “assolutamente sbagliata” e ha esortato il partito laburista a ripristinare le leggi sulla libertà di parola; il centro meteo britannico ha dovuto chiedere scusa per i messaggi di allerta mandati ai telefonini sull’arrivo di “temperature elevate e gravi”, proprio quando stava cadendo la prima neve. Più che dei peti delle mucche è di questa aria mefitica che dobbiamo liberarci.

fonte:

Di BasNews

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