Inutile raccontare la tragedia che si sta consumando in Turchia e Siria. La immagini le hanno viste tutti. I morti, ad oggi, sono oltre quarantamila, ma come scriveva Haaretz. riportato in una nota pregressa, è probabile che il numero finale sia indicibile. E tragica è la condizione dei tanti che sono rimasti senza nulla, se non la vita.

Pochi gli aiuti che arrivano in Siria

Gli aiuti arrivano, ma non come dovrebbero. Troppe le distrazioni del mondo, tra guerra ucraina, contese con la Cina e altro, ma soprattutto arrivano col contagocce nella martoriata Siria, già provata dalla lunga guerra, l’ennesima avventura neocon, e dalle durissime sanzioni internazionali, che, anche se sono state allentate dopo il sisma, non sono state sollevate del tutto.

E si può immaginare come, nel segreto, i potenti ambiti che hanno alimentato la sanguinosa guerra che ha devastato il Paese e abbiano convinto il mondo a costringerlo nella morsa di sanzioni senza precedenti, facciano di tutto per vanificare anche questo spiraglio (il terremoto, per essi, è solo una nuova opportunità per portare a compimento il regime-change).

Chi segue il nostro sito da tempo sa quanto sia stato attento alla guerra che ha travolto quel meraviglioso popolo, come abbiamo tentato di raccontarla anche con testimonianze di sacerdoti e presuli che, nonostante tutto (e potendo scappare, assurgendo così al grado di eroi di questo mondo), sono rimasti vicini al gregge loro affidato dal Signore. Così non possiamo esimerci dal mettere a disposizione Piccolenote per provare ad aiutare anche in questo frangente. Ma, prima di dare indicazioni in proposito, una breve digressione.

“Tutte le chiese e le moschee sono state aperte…”

Su OraproSiria alcune testimonianze del dopo sisma. Ci permettiamo di riportare parte di quanto scrive un anziano rimasto sepolto per due giorni sotto le macerie.

“Che ti dico Joseph, quello che accaduto non l’ha mai visto, né in guerra o altro, una cosa enorme ma ciò nonostante ringraziamo sempre Dio, abbiamo visto la morte con i nostri occhi poi visto di nuovo la vita”.

“Per due giorni sono stato sotto le macerie e sono stato salvato grazie a Dio. Nonostante i danni della mia casa ho cercato di rimettere un poco in condizioni quasi abitabili e ho dormito di nuovo a casa mia”.

“C’è gente che ha dormito per strada da tre giorni e la gente fino a questo momento ancora dorme in strada, la situazione è molto grave e indescrivibile ma posso dirti che oggi sono rinato alla vita e ringrazio Dio”.

“Dapprima eravamo andati dal fratello di mia moglie in Azizia , ma il palazzo accanto al suo è crollato d’un colpo, seppellendo la sua macchina che stava sotto. Allora io, mia moglie e mia figlia ci siamo rifugiati nel Monastero di TerraSanta , cioè il Centro Francescano di aiuto ai bambini orfani, tutto il convento di TerraSanta è pieno di 10 mila o 15 mila persone che hanno occupato ogni posto libero. Tutte le scuole, le chiese, le moschee sono state aperte per ricevere la gente  che vagava per strada…”

Di seguito, le indicazioni per inviare una donazione ai Fratelli Maristi di Aleppo, che hanno aperto la propria casa agli sfollati e cercano di aiutare come possono altri (ci sono altri enti, istituti e ordini religiosi che operano in loco e bene, ma abbiamo ritenuto più utile focalizzare).

Fondazione Marista per la Solidarietà Internazionale Onlus

Banca Etica

IBAN : IT 81 S 0501 8032 0000 0017 082033

CAUSALE: Terremoto Maristi (raccomandiamo vivamente di indicare questa causale senza aggiungere nulla).

Mi scrivono, aggiungo: “Dal momento che la Fondazione Marista per la Solidarietà Internazionale Onlus è appunto una onlus, le donazioni ad essa rivolte godono di benefici fiscali (deduzione o detrazione; da chiarire con un commercialista)”.

“Forse occorre scriverlo su Piccolenote (previo chiarimento col commercialista), aggiungendo anche il codice fiscale (C.F. 97484360587) indispensabile per godere dei benefici fiscali”.

Ci fanno notare, inoltre, che alcune banche hanno difficoltà con la dizione “Fondazione Marista per la Solidarietà Internazionale Onlus”, perché la parola “Solidarietà” va scritta senza accento. Ne informiamo i lettori.

fonte:

https://piccolenote.ilgiornale.it/notes/per-aiutare-la-siria-devastata-dal-sisma

Di BasNews

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