E’ polemica fra il governo e i sindacati. Il segretario della Cgil Maurizio Landini ha accusato Draghi di aver convocato le parti sociali per discutere della prossima manovra a cose fatte, definendo insufficienti i 5 miliardi previsti nel Def per aiutare le categorie in difficoltà. Landini parla di emergenza sociale e accusa il governo di non comprendere la gravità della situazione. La levata di scudi della Cgil non convince però il leader del Partito Comunista Marco Rizzo intervistato da Lo Speciale, che ne ha per tutti, per il sindacato ma soprattutto per il governo Draghi, anche per come sta gestendo la delicata questione della guerra in Ucraina.
Landini ha detto che serve il contributo di solidarietà perché c’è un 90% di italiani che non arriva a fine mese. Poi ha accusato Mario Draghi di chiamare i sindacati soltanto a cose fatte, lamentandosi per non aver potuto confrontarsi sulle misure da inserire nella prossima manovra. Come risponde?
“Indignarsi perché il governo presenta il pacchetto già confezionato mi sembra una presa in giro, visto che si è sempre fatto così. Dove sta la novità? In verità sono venti anni che il tavolo concertativo arriva a cose fatte e i sindacati puntualmente fanno finta di protestare. Poi però tutto finisce lì. Landini ha ragione quando dice che il 90% degli italiani non arriva alla fine del mese, ma mi chiedo dove è stato il sindacato concertativo in tutti questi anni. Quando venivano approvate le leggi sulle privatizzazioni, quando veniva applicata la legge Fornero, quando veniva abolito l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Con la legge Fornero che ha cambiato radicalmente la vita dei pensionati italiani e delle nuove generazioni sono stati capaci di fare soltanto quattro ore di sciopero invece di bloccare il Paese con uno sciopero generale continuativo”.
Come giudica le prese di posizione di queste ore?
“Mi sembra un malestro tentativo di tornare in sintonia con i lavoratori che ormai da anni hanno perso fiducia nei sindacati. I quali hanno finito con il privilegiare i tavoli concertativi, abbandonando i lavoratori al loro destino. Il nostro giudizio nei confronti di questo governo è stato critico sin dal giorno dell’insediamento, oggi lo è ancora di più rispetto al modo in cui vengono trattati lavoratori e pensionati che sono le categorie sempre più penalizzate. Sono anni che milioni di lavoratori attendono una seria ed equa riforma pensionistica, ma il governo Draghi invece di preoccuparsi di mandare a riposo chi ha lavorato una vita, pensa ad inviare armi agli eserciti belligeranti. In questo modo ancora una volta i soldi vengono tolti al mondo del lavoro che resta al palo. Direi che questo governo è dannoso sotto tutti i punti di vista, ancora di più oggi che siamo alle prese con la guerra in Ucraina”.
A proposito della guerra, qual è la vostra posizione in merito?
“La nostra solidarietà va al popolo ucraino e a tutte le vittime di una guerra fra Stati Uniti e Russia combattuta sul suolo europeo, con l’Europa che se ne sta immobile a guardare. Una cosa assurda. La guerra in Ucraina è in realtà una guerra per interposta persona, questo mentre i civili muoiono e l’Europa non è in grado di muovere un dito per fermare questa tragedia. Il nostro premier nel frattempo che fa? Se ne esce dicendo che dobbiamo scegliere fra la pace o i condizionatori. Alla fine non avremo né la pace, né i condizionatori e pagheremo un prezzo altissimo in termini energetici”.
Che fare per fermare questo conflitto?
“Bisogna fare il possibile per arrivare ad un cessate il fuoco immediato, per evitare ogni altra sofferenza. Non c’è alternativa al negoziato, bisogna intensificare l’azione diplomatica. Ma non si può facilitare un negoziato nel momento in cui si mandano armi agli eserciti che stanno combattendo sul campo. Questo semmai è il modo migliore per gettare altra benzina sul fuoco e far divampare l’incendio. Non dimentichiamo che stavolta rischiamo la guerra nucleare in Europa e se dovesse scoppiare davvero, dopo sole 24 ore avremmo già almeno 100 milioni di morti”.
Pensa che Russia e Nato arriveranno a tanto?
“Non lo so, non voglio nemmeno immaginare un simile scenario. Per questo dico che bisogna intensificare l’azione diplomatica evitando provocazioni inutili come l’invio di altre armi”.
Più volte avete denunciato come l’Ucraina fosse in balia di formazioni naziste grazie al golpe del 2014 che ha portato al potere i nazionalisti alleati dell’Occidente. Siete d’accordo con Putin quando parla della necessità di denazificare il Paese?
“Putin ha commesso un errore imperdonabile, ha aggredito l’Ucraina e gli aggressori hanno sempre torto. Quindi non possiamo in nessun modo trovarci a condividere ciò che sta facendo. Ma è altrettanto vero che ciò che sta subendo oggi l’Ucraina è toccato anche alla Siria, alla Libia, allo Yemen e nessuno ne ha mai parlato. Secondo l’Occidente ci sono aggrediti di serie A e altri di serie B che non meritano rispetto e considerazione alcuna”.
Fonte: