In relazione al Convegno svoltosi il 29 giugno scorso sul tema: “Il Parco regionale del Vulture. Fare presto. Fare subito. Necessità di una svolta”, promosso dalla Rivista regionale Valori a Rionero in Vulture presso il palazzo Fortunato, la stessa comunica agli organismi in indirizzo e alla cittadinanza lucana quanto segue.
La manifestazione è stata seguita da una larga partecipazione di pubblico, costituito da cittadini, associazioni territoriali, giovani, operatori turistici, Pro Loco e organizzazioni ambientaliste. Hanno significativamente partecipato in qualità di relatori, presenziando o intervenendo nel dibattito il dott. Roberto Cifarelli, consigliere regionale del PD, i sindaci di Rionero in Vulture, di Ruvo del Monte, di Barile, di Ginestra, di Atella e Ripacandida, il rappresentante della Provincia di Potenza dott. Michele Giordano. Il dibattito è stato di alto profilo, focalizzando in modo propositivo e costruttivo vari problemi tra i quali la governance del Parco e quindi la necessità immediata e non più procrastinabile della nomina del Presidente, la struttura del Consiglio direttivo, che deve essere inclusiva dei nuovi sindaci eletti, ingiustamente esclusi da questo organo a causa di uno Statuto da emendare in positivo e migliorare, il rapporto tra Comunità del Parco e organo esecutivo in termini di controllo reciproco e di interazione positiva, la capacità del Parco e dei suoi organismi di essere rappresentativo del territorio e dei suoi problemi. A tal proposito la Rivista, di concerto con i sindaci, le associazioni e le organizzazioni ambientaliste presenti, redigerà un documento programmatico contenente le proposte validissime emerse e i suggerimenti espressi. Un documento che sarà successivamente discusso e illustrato in un successivo incontro pubblico, per informazione e conoscenza della cittadinanza, a partire dai cittadini dei comuni di Melfi, San Fele e Rapolla, i cui sindaci sono stati assenti dal dibattito. Un’assenza che la rivista Valori stigmatizza duramente in relazione alla crisi drammatica in cui versa il territorio del Vulture con uno spopolamento crescente, l’emigrazione giovanile, la precarietà dei rapporti di lavoro, il degrado ambientale, l’impoverimento del commercio e le criticità del sistema sanitario pubblico. Un’assenza le
cui vere ragioni la Rivista si propone di scoprire e denunciare all’opinione pubblica insieme a quella, irresponsabile ed indecorosa dell’assessore regionale all’ambiente Cosimo Latronico, la cui segreteria solo a poche ore dal convegno ne ha comunicato la defezione guardandosi bene dal motivarne le ragioni. La rivista, attraverso il suo direttore Giuseppe Chieppa, ha più volte sottolineato la suprema necessità di dare uno sbocco alla mancanza di una governance e di un Presidente, che non può essere assolutamente surrogata da un Vicepresidente peraltro privo del consenso unitario dei Sindaci, tra i quali i due sindaci di Rionero in Vulture e Barile che in sede di votazione hanno espresso il loro dissenso in merito all’esclusione dei tre nuovi sindaci eletti (di Ruvo del Monte, Ripacandida e Atella) assenti ingiustamente alla riunione e quindi non certo consenzienti rispetto alla nomina del Vicepresidente così come è stata imposta. La Rivista ha denunciato in modo vibrante la procedura scandalosa adottata dalla Regione che in precedenza ha clamorosamente contraddetto i criteri per la selezione dei candidati a presidente previsti dal Bando Pubblico e le indicazioni della prima Commissione, che aveva respinto per ben due volte una rosa di nominativi sprovvisti di titoli e competenze inclusi nel Bando e validando soltanto le candidature di due tecnici, il dott. Paolo Appiano, largamente il più titolato tra i due, e la dott.ssa Maria Antonietta Tudisco. Il Consiglio Regionale, contraddicendo il deliberato di un suo organo parlamentare, la prima Commissione consiliare, ha sottoposto a votazione la candidatura del Sindaco di San Fele Donato Sperduto, e lo ha eletto con una votazione caratterizzata dal trasformismo e dall’opportunismo senza principi. Per cui un sindaco del PD viene eletto presidente del Parco da una maggioranza di destra fascioleghista che nella Comunità del Parco è nettamente minoritaria. Sulla base di questi accadimenti il candidato dr. Paolo Appiano, titolare di diritti sacrosanti di merito e professionalità, ha formulato ricorso al Tar, che lo ha favorevolmente accolto, contro l’anomala nomina a Presidente espressa dal Consiglio regionale. La regione ha a questo punto fatto ricorso contro le decisioni del Tar, sospensive della nomina di Sperduto, rivolgendosi al Consiglio di Stato, che ancora una volta ha riconosciuto i giusti diritti del dott. Appiano. Ciò che è indecoroso è lo scenario in cui un Governatore, con le risorse finanziarie di un ente pubblico, dichiara guerra legale ad un privato cittadino, peraltro in gravi difficoltà a poter competere con un Governatore sul terreno finanziario della tutela legale, che è assai onerosa. La rivista non considera chiusa questa vicenda, che è la morte della politica e della democrazia. E si chiede: chi e per quali ragioni si è consumata sottobanco questa vicenda? Quali sono gli interessi che uniscono destra regionale e alcuni sindaci che dovrebbero rappresentare coerentemente il PD e il centrosinistra? Si teme forse un controllo di legalità che possa contrastare una disinvolta e spregiudicata gestione
degli oltre 21 milioni di euro previsti dal PNRR? La rivista ritiene che a queste domande inquietanti sarà possibile rispondere nei prossimi mesi in relazione a quanto farà il governo Bardi e soprattutto il presidente del Consiglio regionale Cicala, che ha le prerogative istituzionali per nominare subito il Presidente del Parco nel rispetto del Procedimento in corso e della graduatoria esistente. Noi condividiamo in toto la richiesta non accolta e cestinata del Consigliere regionale del PD Roberto Cifarelli al presidente del Consiglio regionale Cicala. È possibile nominare un presidente anche subito se vi è la volontà politica sufficiente e se si vuole come dev’essere evitare una reiterazione di un contenzioso legale che per il governo Bardi si sta rivelando rovinoso e disastroso. Noi riteniamo che sia scarsamente persuasiva l’argomentazione di una possibilità di contenzioso proveniente dai candidati a suo tempo esclusi e non validati. Vale la pena ricordare che la Regione con la emanazione del Bando Pubblico per la nomina del Presidente del Parco ha affidato, come da Regolamento, l’esame delle domande dei candidati alla Comunità del Parco, costituita dai Sindaci i cui territori ricadono nell’area del Parco. I Sindaci dei Comuni del Parco hanno in tre circostanze esaminato e riesaminato le domande pervenute. Hanno definitivamente approvato, oltre alle candidature di alcuni Sindaci, solo due curriculum di candidati: precisamente quello del dott. Paolo Appiano e della dott.ssa Maria Antonietta Tudisco. Hanno escluso, a loro insindacabile parere, tutti gli altri curriculum. Con la nomina del Presidente, che la rivista auspica rapidamente e nel rispetto della legalità, dei diritti di un candidato titolato e quindi meritevole, come delle stesse prioritarie esigenze di un territorio, sia che venga operata dal Tar che dalla Regione, il Procedimento derivante dal Bando Pubblico può essere a giusta ragione praticamente concluso.
La Rivista regionale Valori considera il convegno del 29 giugno scorso solo l’inizio di una lotta di non breve durata e invita gli organi di stampa e le popolazioni del Vulture ad un impegno vigilante, assiduo e aperto ad ogni forma di mobilitazione finalizzata alla realizzazione di un Parco che alcune forze politiche e lobby di interesse probabilmente non vogliono fare decollare.
RIVISTA REGIONALE VALORI Giuseppe Chieppa – Direttore della Rivista