“Pietro allora prese la parola e disse: “In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.” (Atti degli Apostoli)
“Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli.” (Vangelo secondo Matteo)
Non passa giorno, ormai da 10 anni a questa parte, che non si critica Papa Francesco. Ogni scusa è buona per fare inutili polemiche, per controllare al microscopio ogni lettera, ogni virgola di una sua dichiarazione, intervista. Ma questo devono fare i cattolici? Ogni giorno sembra che ci alziamo la mattina come esperti di Sacra Scrittura, esperti di teologia, pseudo vaticanisti per attaccare sempre e comunque e senza motivo il Papa.
Ma conosciamo veramente la Sacra Scrittura o andiamo per sentito dire?
Don Luigi Maria Epicoco, sacerdote abruzzese, dal 2021 assistente ecclesiastico del Dicastero per la comunicazione ed editorialista dell’Osservatore Romano voluto da Papa Francesco, ha detto “Leggere il Vangelo e provare a metterlo in pratica è la condizione vera dell’amore a Cristo, ma molto spesso noi cristiani, e cattolici soprattutto, non sappiamo nemmeno come è fatto il Vangelo, tolto qualche scampolo ascoltato di sfuggita in qualche liturgia. Sarebbe un buon proposito dare peso alla Parola di Gesù e cercare di metterla in pratica.”
Ma andiamo con ordine. Quando sono iniziate le inutili polemiche verso Papa Francesco.
Come ho già scritto in questo articolo (https://www.basnews.it/i-dieci-anni-di-papa-francesco/) per i 10 anni di pontificato, le polemiche sono iniziate quando, durante il viaggio di ritorno dal Brasile, Papa Francesco ha detto “chi sono io per giudicare” riguardo gli omosessuali, come se non si possono nominare, come se bisogna per forza emarginarli, come se sono malati, mentre sono persone come tutti noi. Noi siamo nati per amare ma troppo spesso lo dimentichiamo.
Le polemiche sono continuate fino ad arrivare al 2016, l’anno in cui esce l’esortazione post-sinodale, così si dice, “Amoris Laetitia” dedicata alla famiglia. 250 pagine dove Papa Francesco mette in evidenza i problemi della famiglia e dove viene attaccato? Viene attaccato, senza motivo, per il capitolo 8 dedicato alle cosiddette coppie irregolari, ai divorziati ei divorziati risposati senza mai ammettere che è stato Papa Giovanni Paolo II, nel febbraio del 1981, ad aprire la strada ai divorziati, ai conviventi, ai divorziati risposati togliendo la scomunica dopo tanti secoli.
Il problema di fondo è che bisogna attaccare sempre e comunque Papa Francesco su ogni cosa e senza motivo, anche sulla diversità delle religioni. Documenti del Concilio Vaticano II come Nostra Aetate (afferma che tutto il genere umano è originato da Dio, il cui disegno di salvezza si estende a tutti; tutte le religioni hanno in comune la ricerca di risposte agli interrogativi dell’uomo) e lo stesso Vangelo ne parlano ma, come ho scritto all’inizio, i cattolici non conoscono affatto il Vangelo, la Sacra Scrittura, conoscono solo il Catechismo (capitoli e note a memoria), invece la cosa più importante è conoscere il Vangelo e cercare di metterlo in pratica.
Preghiamo per il Papa, per la Chiesa.
La Chiesa siamo tutti noi ma troppo spesso ce ne dimentichiamo.