A fine aprile è morto un messicano di 59 anni, affetto da diabete e da una grave insufficienza renale cronica, patologie che portano spesso ad infezioni polmonari. La notizia forse non era di quelle che stupiscono e che impauriscono, ma si sa che l’allarme è musica per le orecchie dell’Oms che sulla base di questo decesso ha addirittura fatto un comunicato stampa, un mese dopo, per segnalare la presenza del virus dell’influenza di tipo A (H5N2) – un tipo di influenza aviaria – in un singolo caso clinico. Invano il segretario alla sanità messicano ha confutato i lontani burocrati dell’Organizzazione mondale della sanità, che hanno attribuito il decesso al virus, notando che è stata una malattia cronica a causare la morte dell’uomo.
Naturalmente il giudizio di gente che opera a migliaia di chilometri di distanza e che non ha mai visitato l’uomo, ha subito fatto il giro del mondo grazie a media sempre proni alle notizie che possono portare vagonate di soldi ai loro padroni effettivi. Infatti l’Oms e un’industria pandemica sempre più avida stavano aspettando questo evento, per poter dare avvio a un’altra ordalia di denaro. Ci sono centinaia di miliardi sul tavolo, e la volontà e i mezzi per prenderli. Il caso del Covid e le sue oscure origini hanno mostrato che alcune manipolazioni genetiche sono riuscite a trasferire il coronavirus dei pipistrelli negli esseri umani, dove è suscettibile di monetizzazione (non vi è alcun profitto nei pipistrelli malati di una lontana caverna della Cina). È importante sottolineare che, nonostante la grande catastrofe economica e sanitaria che ne è seguita, coloro che stanno dietro a queste vicende stanno continuando a lavorarci: c’è un immenso profitto con poco o nessun rischio reale, visto che nessuno è stato chiamato a rispondere del suo operato e anzi ancora brancola in mezzo nella difesa ad oltranza dell’indifendibile.
Al contrario ciò che l’episodio Covid ha realmente dimostrato sono i vantaggi finanziari e politici che possono essere ottenuti indipendentemente dalla gravità dell’epidemia. Come hanno sottolineato Klaus Schwab e Thierry Malleret a metà del 2020 nel loro libro COVID-19: The Great Reset , anche una malattia generalmente lieve può essere utilizzata per sovvertire i concetti di democrazia e diritti umani e riportare la società a un modello autoritario aziendale ( ‘capitalismo degli stakeholder’). Ciò che serve è una narrazione condivisa tra coloro che ne trarranno beneficio: i media, i governi, ricercatori mediocri e/o disonesti, università vendute al profitto e il mondo delle multinazionali private. Per guidare il cambiamento sociale non è necessaria una mortalità devastante, basta solo instillarne la paura. C’è bisogno di test usati al di fuori del raggio della loro risposta plausibile, di immagini simboliche come le mascherine, di media dipendenti e di istituti di ricerca in cui le opportunità di carriera dipendono dalla conformità a questa narrazione.
Quindi che c’è di meglio dell’influenza aviaria? Non ha alcuna importanza che essa esista presumibilmente fin da quando esistono gli uccelli e con cui la nostra specie è a contatto da oltre 200 mila anni. I virus dell’influenza aviaria fanno parte di una gamma di varianti della famiglia dei virus influenzali che subiscono regolari mutazioni e ricombinazioni che li fanno apparire relativamente nuovi al nostro sistema immunitario. Ciò li rende più dannosi e provoca una nuova epidemia di influenza quasi ogni anno, poiché la nostra immunità dall’ultima (o da un precedente vaccino antinfluenzale) affronta solo parzialmente quella successiva. A volte, la ricombinazione ( naturale o in laboratorio) consente a un virus influenzale che è per lo più confinato ad altri animali, come gli uccelli, di subire uno spostamento più ampio che gli consente di infettare altre specie, come gli esseri umani. Questo è simile a ciò che gli scienziati cercano di simulare in laboratorio attraverso la ricerca sul “guadagno di funzione”, come la modifica dei coronavirus dei pipistrelli affinché diventino patogeni per l’uomo. Sostanzialmente però ciò che rende una malattia di questo tipo grave o lieve sono le condizioni di salute generale e le condizioni di vita: oggi la spagnola che fece decine di milioni di vittime fra le trincee della prima guerra mondiale e fra la povertà del dopoguerra, non si distingue da una influenza comune, anzi quel virus circola ancora fra noi.
Allora, perché stiamo assistendo all’attuale isteria riguardo all’influenza aviaria, e perché i media promuovono narrazioni di mortalità potenzialmente enorme, superiore a quella di ogni altra epidemia di influenza nella storia umana? La risposta di trova nei settori biomedici e finanziari straricchi, che hanno una decisiva capacità di pressione sui governi e sui media, che sanno, e hanno dimostrato, che la ricchezza può essere concentrata a causa della paura. Esiste ora un esercito in rapida espansione di virologi, “cacciatori di virus”, burocrati della sanità pubblica e modellatori statistici la cui unica ragione per ricevere finanziamenti è trovare e pubblicizzare nuove varianti di virus. Disponiamo di partenariati internazionali pubblico-privati dedicati allo sviluppo e alla distribuzione di vaccini per tali eventi, sostenuti dal denaro pubblico. Abbiamo anche un progetto di trattato sulla pandemia che è stato appena rinviato dall’Oms, ma che presumibilmente verrà di nuovo proposto sull’onda della paura
Tutto insomma si basa sulle percezioni ovvero sulla psicologia comportamentale: la maggioranza della popolazione si atterrà a misure sempre più rigide, non perché siano state presentate loro informazioni accurate in un contesto in cui possono fare scelte razionali, ma perché sono ingannati, o costretti, a comportamenti che normalmente non seguirebbero. Accetteranno restrizioni e interventi a cui normalmente resisterebbero e accetteranno anche il grave rischio connesso a nuove iniezioni di sieri genici: la cosiddetta influenza aviaria vuole metterci in gabbia come canarini. Il Covid ha dimostrato che il delitto paga e anche tanto. Ma questa volta presumibilmente sarà solo il mondo occidentale ad essere investito in pieno dal grande affare ed è proprio questo il vero problema per i padroni dei virus, quello di danneggiare alla lunga le basi della loro stessa esistenza.
fonte: