di Redazione…
Breve cronistoria: a maggio del 2017, la piscina comunale di Rionero venne chiusa a causa di problematiche riguardanti l’impiantistica, di conseguenza, fu affidato incarico di progettazione, per poi concludere l’iter attraverso l’aggiudicazione dell’esecuzione dei lavori, per un importo complessivo di circa €.143.000,00. Dopo circa 3 anni, e, con molto ritardo, ci si aspettava la riapertura, a seguito di regolare bando per la sua gestione, invece, leggendo la Delibera di G.C. n.107 del 14/09/2020, ci si accorse che la piscina necessitava di ulteriori lavori interni di manutenzione straordinaria, nonché riguardanti l’impermeabilizzazione della copertura degli spogliatoi, per un importo di circa €.100.000,00. A tal punto, alcune semplici domande risultano spontanee: bisognava aspettare 3 anni per rilevare tali problematiche? non sarebbe stato opportuno fare una ricognizione degli ambienti ed avviare contestualmente all’adeguamento impiantistico, anche ciò di cui trattasi? Peraltro, cosa ancor più grave, dopo oltre 5 anni da quella data, la piscina risulta ancora chiusa, con la possibilità che le opere all’impiantistica realizzati, possano essere compromesse a causa dell’inattività prima della loro messa in funzione.
L’intero complesso relativo al Palazzetto dello Sport, è sotto gli occhi di tutti, necessita di una progettazione complessiva che riguardi, oltreché gli ambienti, anche il recupero degli spazi esterni. Così com’è adesso, l’intera struttura (piscina compresa, al di là dell’impiantistica (pareti in c.a. non coibentate, infissi in ferro e vetro, ecc) risulta essere fuori norma in merito all’efficientamento energetico. Per essere più corretti, rispetto alla cosiddetta riqualificazione energetica, la piscina non potrebbe essere aperta essenzialmente per tali motivazioni, cioè i costi energetici di gestione, sarebbero eccessivi (a quanto pare a rischiare da questo punto di vista sono anche le strutture nei Comuni a noi vicini).
Le problematiche relative all’intero Palazzetto dovrebbero, anzi, avrebbero dovuto essere affrontate attraverso un “project financing”, grazie a cui, un soggetto privato realizza un progetto di pubblica utilità allo scopo di gestire l’opera, accollandosi le spese di realizzazione. Il Comune non si sarebbe indebitato, e, il progetto avrebbe riqualificato l’intero complesso. Per quale motivo la precedente amministrazione comunale ha proceduto per piccoli progetti stralcio, senza avere una minima visione complessiva della questione, vedi anche i lavori di ristrutturazione della palestra principale dello stesso Palazzetto, e non ha avviato il project financing di cui prima? Tra l’altro, stando alle informazioni, un progetto complessivo era stato redatto, quindi, per quali ragioni si è scelto di utilizzare fondi pubblici attraverso accensione di mutui, indebitando il Comune, nel mentre, si poteva, senza alcuna spesa, realizzare l’intero recupero del complesso ponendo fine ad ogni emergenza?
A onor del vero, pare che l’attuale amministrazione abbia partecipato ad alcuni bandi e si attendono gli esiti di possibili finanziamenti; in ultima analisi, se non dovrebbero essere ottenuti finanziamenti con tali bandi, sembra che la stessa sia intenzionata finalmente ad avviare il project financing di cui prima. Realizzare, magari, (già installare sull’intera struttura pubblica il fotovoltaico, sarebbe importante per le casse comunali) un complesso ottimizzato ad elevata efficienza energetica, ad energia quasi zero. Resta il giudizio totalmente negativo rispetto all’operato della scorsa amministrazione: si sono persi oltre 5 anni inutilmente, adesso, se fosse stata avviata la procedura progettuale appena detta, forse la struttura sarebbe pienamente funzionante.
Amministrare dovrebbe significare innanzitutto programmare, e non utilizzare inutilmente denaro pubblico, bensì, risolvere le questioni nel modo più opportuno e risolutivo, con un minimo di senso del bene comune, nient’altro!