BERLAYMONT SEDE COMMISSIONE EUROPEA BANDIERE BANDIERA UNIONE EUROPEA UE

di Francesco Tallarico

Era facilmente immaginabile. L’Unione Europea ha tenuto fino a che ci sono state le vacche grasse. Ma quando sono arrivati i veri problemi, l’Ue si è frantumata. I veri e autentici tormentoni, più che problemi, sono quelli relativi alla crisi dell’approvvigionamento energetico, che, come una locomotiva in piena corsa, si è schiantata contro l’Europa e rischia di riportarla al medio evo.

Il gasdotto baltico Nord Stream 1, attraverso la Germania, forniva il gas russo a tutta l’Europa occidentale, Italia compresa. Il gasdotto Nord Stream 2 avrebbe raddoppiato la fornitura di gas russo, ma non ha mai ricevuto le debite autorizzazioni da parte della Germania. Dopo il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 di qualche giorno fa, le forniture di gas da parte di Gazprom si sono interrotte.

Su questo punto è necessario smentire tutte le balle, che sono state propalate da vari esponenti politici, oltre che dai media mainstream: nel mondo non esistono altri paesi, che possano fornire all’Europa quantità di gas così cospicue, come la Russia e soprattutto ad un prezzo così vantaggioso come quello praticato dalla russa Gazprom. La crisi energetica che investirà l’Europa, con aumenti vertiginosi dei prezzi dell’energia (anche elettrica) e penuria, sarà assolutamente devastante.

Cosa fanno allora i paesi dell’Unione Europea? Vanno in ordine sparso. La Germania, per far fronte alla crisi energetica, ha stanziato uno scudo di 200 miliardi di Euro e si è opposta al “price cap”, tetto massimo al prezzo del gas, proposto dall’Unione Europea. Questo enorme stanziamento tedesco è del tutto contrario alle regole della stessa Ue, che vietano gli “aiuti di stato” alle imprese e ai privati, in quanto falsano la concorrenza. Poco fa, Germania e Olanda, al vertice informale di Praga sull’energia, hanno fatto una parziale retromarcia, proponendo acquisti comuni di gas da parte di tutti i paesi dell’Ue e il price cap solo per il gas metano importato dalla Russia. La Francia, invece, si è scagliata con veemenza contro il gnl-gas naturale liquefatto, venduto dagli Usa. Il prezzo del gnl americano, dall’inizio della guerra in Ucraina, sarebbe addirittura quadruplicato, a detta del Ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire. Così il conflitto in Ucraina, ha proseguito Le Maire, si traduce in un “dominio economico americano e in un indebolimento dell’Europa”. In Italia, il ministro uscente Cingolani ha cercato di tranquillizzare i cittadini dicendo che abbiamo il 90% di riserve di gas, per cui non ci saranno problemi. Le dichiarazioni di Cingolani appaiono francamente poco credibili. Il nuovo governo italiano non si è ancora formato, vedremo cosa farà Giorgia Meloni. Insomma, totale disunione europea, per cui c’è da credere che i paesi dell’Ue torneranno a farsi ciascuno gli affari propri.

Fonte:

https://www.lospecialegiornale.it/2022/10/13/paesi-dellue-tutti-in-disordine-sparso/

Di BasNews

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