Il mondo sembra ormai ostaggio di un pugno di pazzi criminali che ci terrorizzano con la minaccia di una guerra nucleare. Abbiamo governi imbelli servi di oligarchie e di istituzioni non democratiche che ci usano come pedine di fanti in una mortale partita a scacchi, in cui siamo le prime ad essere sacrificate per proteggere il Re, cioè il Potere globale finanziario e militare anglosassone. Importanti capi di Stato e di governo europei con in testa Macron, insieme al Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, parlano ormai apertamente di guerra della NATO contro la Russia. Si votano in Parlamento europeo direttive per il riarmo che vincolano ingenti spese di bilancio dei governi all’industria di guerra alla faccia dello sbandierato Green Deal.

Il nostro Presidente del Consiglio firma un patto di assistenza militare decennale con un paese in guerra l’Ucraina, all’oscuro del Parlamento e il fantoccio Zelensky per ringraziamento promette di inviarci una lista di proscrizione di presunti filoputiniani da silenziare. Dagli USA poi fioccano inviti agli europei e alla NATO a prepararsi alla guerra perché la civiltà occidentale non può tollerare la sconfitta militare dell’Ucraina, retta da un governo e da una ideologia neonazista frutto di un golpe apertamente favorito e promosso dalla NATO per mettere in ginocchio la Russia. Una oscura propaganda politico-mediatica ci martella ossessivamente per convincerci del pericolo dell’orso russo che minaccerebbe le nostre libertà e dell’ineluttabilità della guerra, mentre tace o nasconde la mattanza quotidiana che si consuma a Gaza ad opera di criminali sionisti che offendono la memoria delle vittime dell’altro olocausto, quello nazista.

L’opinione pubblica è disorientata e impaurita, le voci responsabili che invitano alla ragione sono flebili ed isolate, chi si ribella viene censurato ed accusato di collusione col nemico e di tradimento. Filoputinismo è diventato un capo d’accusa da codice penale che oggi comporta l’isolamento e la censura mediatica e domani , se un domani ci sarà, chissà… Nel frattempo l’UE emana una direttiva , il Digital Services Act, che invita i governi a limitare la libertà di informazione e di parola ai cittadini europei, ai giornali, a riviste, blog e canali alternativi, nonché a singoli cittadini e rappresentati politici che non si conformano agli standard e ai limiti imposti alla libertà di pensiero, per bloccare gli influencer filorussi, cioè quelli che invitano alla moderazione e alla calma ragionevole. Siamo alla follia! Praticamente siamo al nuovo fascismo sotto le vesti neoliberali come aveva preconizzato e profetizzato Pasolini. E non c’è traccia di una opposizione democratica degna di questo nome!

Sarebbe ora di rovesciare il tavolo e di fare piazza pulita di una classe dirigente imbelle, antipatriottica, indegna e corrotta moralmente. Ma siamo prigionieri di una matrix che ha lobotomizzato il pensiero critico e la coscienza del nostro popolo, delle sue intelligenze e delle nuove generazioni, inebetite dal consumismo compulsivo e sollecitate a trovare falsi nemici nel conflitto fra i sessi e nel mondo fuori dell’Occidente, vittime della guerra ai cuori e alle menti portata avanti dagli apparati ideologici neoliberali e dal sistema mediatico- informativo, militarizzato in ambito NATO e inserito in una strategia di guerra psicologica come denunciato da Mike Benz, ex capo della cyberwar al Dipartimento di Stato americano, in una sua recente intervista a Tucker Carlson.

Ci vorrebbe uno scatto liberatorio per liberarci da questa trappola cognitiva orwelliana e riappropriarci della nostra libertà.

Uomini e donne uniti finalmente contro questo potere scuro e antiumano e contro i suoi complici, invece visibili e riconoscibili, che sfilano ogni giorno nelle nostre TV assistiti da pseudo-giornalisti con l’elmetto. È ora di svegliarsi! Domani potrebbe essere troppo tardi. Potrebbe arrivare prima il pazzo dottor Stranamore a cavallo di una bomba nucleare.

Antonio Castronovi

fonte:

Di BasNews

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito web utilizza i cookie per migliorare la facilità d'uso. Se utilizzi il sito accetti l'utilizzo dei cookie.