Perquisizione a Milano nei confronti di un 19enne, indagato per istigazione a delinquere aggravato da mezzo telematico. Il ragazzo dalla scorsa estate era diventato in rete il punto di riferimento per i No Vax ideando e lanciando per la prima volta il corteo da piazza Fontana il sabato pomeriggio. La sua ultima impresa è stata lanciare una mobilitazione nazionale per il 27 in piazza Duomo. Ha anche distribuito mille certificati verdi via Telegram. Da settembre scorso era sottoposto a Daspo urbano. Fonte: RAI Televideo
Allora, fatemi capire, questo ragazzo sarebbe colpevole di istigazione a trasgredire una legge. Una legge di obbligo vaccinale che non esiste, dunque dire di non vaccinarsi è una libera espressione del pensiero.
Poi sarebbe l’ideatore delle manifestazioni milanesi del sabato. Anche questo un grave crimine istigato anche da quel terribile scritto (parificabile al Main Kampf di Hitler?) che all’art. 21 dice che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero.
La polizia ha eseguito un decreto di perquisizione nei confronti di un 19enne milanese – Gabriele Molgora, detto Zeno – indagato per istigazione a delinquere aggravato dal mezzo telematico. Attraverso i social il ragazzo, fin dalla scorsa estate, era diventato il punto di riferimento per i No Vax, ideando e lanciando per la prima volta il corteo da Piazza Fontana il sabato pomeriggio. Per gli investigatori, ha sin dall’inizio assunto un rilievo strategico nella campagna di protesta in quanto amministratore della chat Telegram “No Green-pass! Adesso Basta! Movimento italiano” e del gruppo Facebook “No Green Pass Adesso Basta!! Parte 2”, alle quali sono iscritti 32mila utenti. Ieri ha diffuso alcuni post in cui ha iniziato a promuovere una manifestazione internazionale, sempre contro l’obbligo del passaporto sanitario, a Ginevra (Svizzera) il prossimo 31 dicembre. Tra l’altro, era già stato colpito da Daspo urbano in relazione alle proteste, mai preavvisate e pertanto da qualche tempo non vi partecipava.
La perquisizione
Nel corso della perquisizione del 19enne, sono stati anche sequestrati un’accetta e un coltello, all’interno di uno zaino attrezzato con diversi kit di sopravvivenza e un tirapugni. I poliziotti hanno anche ritirato, a scopo precauzionale, due armi regolarmente denunciate dal giovane che è titolare della licenza di porto d’armi a uso sportivo. La Questura di Milano ha spiegato che, successivamente alle indagini sulla manifestazione No Green pass non preavvisata di sabato scorso – nel corso della quale sono stati denunciati due manifestanti, emessi 31 ordini di allontanamento e comminate 49 sanzioni amministrative per occupazione di aree urbane – saranno emesse ulteriori sanzioni ai 257 cittadini identificati dalla polizia in piazza Fontana e in piazza Duomo.
La ricostruzione dei fatti
Lo scorso 20 novembre il giovane ha lanciato sui social una mobilitazione nazionale per il prossimo sabato 27 novembre in piazza Duomo, sostenendo che vi avrebbe preso parte un milione di persone ed esortando i partecipanti a portare e accendere torce da stadio. Così, per gli investigatori, avrebbe creato “una situazione di intossicazione informativa, disorientando gli stessi manifestanti talora forse non consapevoli di dare seguito a indicazioni di un organizzatore malevolo e virtuale”.
Ideatore cortei distribuì mille pass presi da web
Inoltre, dall’analisi del telefono del 19enne ideatore dei cortei No green pass del sabato a Milano la polizia ha scoperto che l’indagato ha inviato via Telegram dei file contenenti circa mille green pass intestati ad altrettante persone. Il giovane ha ammesso di averli scaricati dalla rete e distribuiti gratuitamente a più utenti possibile. Ed è stato quindi denunciato anche per ricettazione, con altre due persone destinatarie dei file contenenti i Green Pass e sottoposte a perquisizione e sequestro dei telefoni.
Giuseppe Masala
Giuseppe Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e si specializza in “finanza etica”. Coltiva due passioni, il linguaggio Python e la Letteratura. Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe essere il primo di una trilogia), “Una semplice formalità” vincitore della terza edizione del premio letterario “Città di Dolianova” e pubblicato anche in Francia con il titolo “Une simple formalité” e un racconto “Therachia, breve storia di una parola infame” pubblicato in una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come Leonardo Sciascia crede che “Non c’è fuga, da Dio; non è possibile. L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.
Fonte: www.lantidiplomatico.it/