di Marinella Correggia

Davvero la variante Omicron del virus Sars-CoV2 segnalata dalle autorità sanitarie del Sudafrica e del Botswana richiede un’accelerata mondiale delle vaccinazioni e delle terze dosi e successive, altrimenti, come ha detto il microbiologo italiano Andrea Crisanti parafrasando il politico tedesco Jens Spahn, «alla fine di uno o due anni ci saranno solo vaccinati, guariti o deceduti»? Segnaliamo en passant che con il termine «guariti» occorrerebbe comprendere – ma non si fa –  chi ha  incontrato il virus in modo asintomatico o paucisintomatico, anche senza tampone; dunque, la stragrande maggioranza degli abitanti umani del mondo. Tutti ascoltano l’imprenditore italiano con Omicron individuato in Botswana dichiarare coram populo: «Menomale che sono vaccinato, altrimenti…».

La fine del mondo? Eppure, non si conoscono morti da variante Omicron, anzi i casi sembrano blandi, come dichiarato dalle autorità sudafricane e ripreso dalla stessa (in genere allarmistica) Organizzazione mondiale della sanità. E per il presidente dei virologi italiani, Arnaldo Caruso, la Omicron potrebbe essere la fine della pandemia o quantomeno l’inizio della fase attesa dalla comunità scientifica di tutto il mondo: una relazione pacifica tra specie umana e coronavirus. Perché «se la nuova variante si confermasse davvero più trasmissibile, ma meno aggressiva, potrebbe essere l’adattamento di Sars-CoV-2 che aspettavamo».

Anche un esperto francese di medicina alternativa, ripreso da diversi siti, ritiene che forse la Omicron sta seguendo la via canonica di un virus e cioè diventare più contagiosa ma meno pericolosa. Se diventa dominante sulle altre è meglio: fine del panico, non più morti, non più pressione sugli ospedali e anche stop alla corsa ai vaccini (che del resto non impediscono la trasmissione e comunque sono stati sviluppati rispetto al ceppo originale e ormai antico del Sars-CoV-2) né di terze dosi né di pass sanitari nel tentativo di contenere l’epidemia, visto che questa avrebbe la bassa letalità di altri coronavirus.

Ma niente da fare: con la Omicron l’allarme fa 90. E anche se non è affatto detto che abbia avuto origine effettivamente nell’Africa australe, anzi potrebbe essere stata di importazione e già presente da tempo, i paesi occidentali – tuttora presuntuosi malgrado la loro storia biennale di insuccessi testimoniata dal numero i morti per milione di abitanti –  hanno subito innalzato blocchi aerei contro diversi paesi africani.

Il Sudafrica, diligente nel segnalare la variante, pochi giorni prima aveva chiesto a Pfizer di sospendere le spedizioni dei vaccini avendo già troppe dosi che rischiavano di scadere. Un affronto! Mesi prima lo stesso paese aveva sospeso le vaccinazioni con Astra Zeneca.

Altra assurdità: anche se la variante è stata individuata in diverse persone vaccinate, la corsa a come vaccinare tutto il mondo si è esasperata. Con un filino di conflitti di interessi, il responsabile medico di Moderna ha detto che la compagnia ha già iniziato a lavorare a una nuova versione del suo vaccino per affrontare la nuova variante; intanto Pfizer e BioNTech hanno dichiarato che potrebbero sviluppare un vaccino omicron-specifico in sei settimane e spedire i primi contingenti entro 100 giorni se necessario; Johnson & Johnson infine ha spiegato che sta puntando a un vaccino modificato e andrà avanti all’occorrenza.

Insomma, la Omicron potrebbe essere la lettera Z del virus Sars-CoV-2, ma le politiche sono sempre alla A.

fonte: https://www.lantidiplomatico.it/

Di BasNews

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