Uno dei massimi bugiardi globali ovvero l’agenzia di disinformazione sistematica Reuters ha lanciato la notizia secondi cui alla Duma russa gira la proposta di mettere in mostra sulla Piazza Rossa i resti delle armi magiche occidentali, le lamiere contorte, gli abitacoli calcinati dal fuoco, insomma tutto lo spettacolo della fine di un mito. Se mai questa proposta dovesse farsi strada mancherebbero all’appello i Challenger britannici e gli Abrams americani tenuti appositamente fuori dalla battagli per evitare l’onta di apparire sconfitti e di dare alle proprie popolazioni il brivido di non essere più onnipotenti. Ma ci sono problemi dello stesso tipo anche per quanto riguarda il dominio dell’aria scioccamente richiesto da imbecilli che nulla sanno di queste cose, ma convinti fino al midollo ( il cervello è solo anatomicamente presente) che per l’occidente sarebbe u gioco da ragazzi ottenere il dominio dell’aria perché lo hanno sempre ottenuto in Paesi che in pratica non avevano aviazione.
Il fatto che siano stati concessi gli F16, aerei ormai anzianotti, progettati quando i jet americani dell’epoca si dimostrarono inferiori ai Mig russi , in Vietnam, sebbene l’addestramento dei piloti di Hanoi fosse estremamente sommario corrisponde a questo disegn. Se gli F16, dovessero essere facilmente abbattuti dai russi, cosa sulla quale si potrebbe anche giurare , bè poco male, in fondo si tratta di aerei ormai superati e anzi la cosa potrebbe venire utile per sospingere gli europei a bruciare gli ultimi soldi in nuovi aerei gentilmente forniti a carissimo prezzo dagli Usa. Perché non si è pensato di dotare gli ucraini del caccia di punta della Nato, ovvero l’F35 che tra l’altro nella sua versione a decollo corto sarebbe l’ideale per un luogo dove gli aeroporti scarseggiano ? Semplicemente perché questi catorci permetterebbero ai russi di fare il tiro al piccione: lenti come lumache nel mondo degli aerei militari, invisibili come un lottatore di Sumo in convento, dotati di un motore che si rompe con straordinaria facilità, con la necessità di continua manutenzione che di fatto richiede di avere almeno il doppio dei caccia effettivamente utilizzabili e un mucchio di difetti irrisolti. Sarebbero lo spasso dell’ intero pianeta.
Adesso è persino saltato fuori che gli F35 sono molto vulnerabili ai fulmini e cosi devono starsene lontani almeno una quarantina di chilometri dai temporali o da situazioni che potrebbero favorir scariche elettriche atmosferiche: se un caccia che dovrebbe essere il fondamento della supremazia aerea americana e occidentale ha un tallone un tallone d’Achille di questo genere è un lampante esempio di come il sistema di approvvigionamento militare americano sprechi tonnellate di denaro mentre non riesce a fornire i sistemi d’arma necessari per soddisfare le reali esigenze militari. Si spiega così facilmente il perché la Russia possa disporre di molte armi straordinariamente efficienti pur avendo un pil nominale inferiore: semplicemente non deve arricchire oltre ogni immaginazione una pletora di azionisti e manager, né un esercito di lobbisti e mazzettari, né navigare dentro un ambiente dove la corruzione è la normalità. Non deve nemmeno assumere venti ingegneri per fare il lavoro di uno ben preparato e non sfornato da qualche campus americano. A prima vista non dovrebbe essere così difficile progettare un aereo per fare ciò che gli aerei fanno normalmente : ogni anno i velivoli commerciali di tutto il mondo vengono colpiti da decine di migliaia di fulmini e ogni aereo viene colpito in media una o due volte l’anno. Anche gli aerei militari sanno incassare molti fulmini rimanendo operativi.
Non sto qui a spiegare come mai l’F 35 abbia queste vulnerabilità e i marchiani errori di progetto che si sono riversati a valanga, ma una cosa è certa le disgrazie dell’ F35, l’aereo militare più costoso della storia, rimasto molti anni in gestazione, è l’immagine del fallimento di un sistema che ha raggiunto i propri limiti: quando un programma di sviluppo molto più che decennale non è in grado di realizzare un caccia che fa ciò che praticamente qualsiasi altro aereo può fare, non si tratta solo di errori e di complicità , è proprio il contesto che ha raggiunto il suo punto di rottura. Ora che questa macchina militare pletorica si trova a dover affrontare un nemico i pari potenza, mostra tutte le sue crepe e si ritrova con una solo arma efficiente: le bugie.
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