La recente nomina di Donato Ramunno a direttore generale dell’ArpaB è un banco di prova importante per il diretto interessato e per il sedicente “governo regionale del cambiamento”, al netto delle analisi che tanti commentatori locali si affannano a fare e che, spesso, tralasciano una serie di particolari legati ai bisogni delle popolazioni e a questioni ambientali molto impattanti.
Il dottor Ramunno più e più volte ha sottolineato con “orgoglio identitario” le sue origini di Rionero in Vulture. Da qui il banco di prova appena richiamato, che potrebbe vedere subito impegnato il nuovo dg ed indurlo ad imprimere una accelerata rispetto a temi sui quali ArpaB non ha brillato e non brilla, connessi ad insediamenti molto impattanti per la salute delle persone e per l’ambiente. Il pensiero va subito al cementificio di Barile, a due passi dal centro abitato del borgo albanofono, a due passi dal Parco regionale del Vulture, a poca distanza da Rapolla e Rionero, in una zona dal valore agricolo notevole viste le produzioni di qualità come l’Aglianico e l’olio extravergine Dop.
Il nuovo direttore generale dell’ArpaB può subito aprire una nuova fase, fatta di chiarezza comunicativa in merito ai dati sulla qualità dell’aria e alle immissioni sonore. Quale occasione migliore per dimostrare che l’Agenzia regionale per la protezione ambientale fa bene il suo lavoro, lo fa conoscere e, soprattutto, dimostra di essere vicina ai cittadini. Analogo discorso riguarda il termovalorizzatore ex Fenice di San Nicola di Melfi, che genera sempre non poche preoccupazioni tanto per la città di Melfi quanto per quella di Lavello. Il sito ex Fenice non può però essere relegato ad una questione di due soli centri abitati, dato che riguarda l’intera area del Vulture Melfese Alto Bradano. La sua presenza ha forte impatto in una zona che, comunque, continua ad avere un grande importanza per l’agricoltura regionale.
Il nuovo direttore generale dell’ArpaB può scegliere se aprire una nuova fase o percorrere la vecchia strada. Io ed il M5S vigileremo sul suo operato, dato che le questioni ambientali non vanno mai poste in secondo piano, come vorrebbe fare qualcuno a Roma.
Gianni Leggieri
Consigliere regionale del MoVimento Cinque Stelle