Con l’imminente inizio dell’anno scolastico, il prossimo 12 settembre, suonerà, oltre alla campanella all’interno delle scuole, anche un campanello d’allarme riguardante il numero complessivo degli studenti lucani. I dati forniti dall’Ufficio scolastico regionale offrono un quadro d’insieme ben preciso. Balza subito all’attenzione il calo del numero degli studenti che siederanno tra i banchi lunedì prossimo: saranno 1614 in meno. In totale saranno 70704 gli alunni tra i banchi in questo nuovo anno scolastico: 44058 nella provincia di Potenza (in 2631 classi) e 26646 nella provincia di Matera (in 1449 classi). Nello scorso anno scolastico il numero complessivo degli studenti era pari a 72318. Un anno fa la flessione aveva già registrato una ulteriore riduzione di 1617 unità.
Questi numeri devono indurci a riflettere, perché scattano una fotografia sulle condizioni in cui versa la Basilicata. Le culle sono sempre più vuote – non possono neppure essere sottaciute le previsioni dell’Istat, secondo le quali nei prossimi decenni andremo incontro ad un autentico crollo demografico – e, come rilevato dall’Ufficio scolastico regionale, le aule delle scuole lucane avranno meno alunni.
Senza cadere negli isterici allarmismi, anche questa situazione andrebbe affrontata con la massima determinazione e collocata in una strategia di medio-lungo termine. Ma il silenzio in questi giorni su tali temi è assordante. Una regione che continua ad avere preoccupanti trend di emigrazione, il mese di settembre è pure emblematico dato che assistiamo ogni anno alla ripartenza di migliaia di nostri corregionali che ritornano nei luoghi di lavoro e di studio, in Italia e all’estero, lontani dalla terra natia, è destinata a non essere in grado di costruire il proprio futuro su solide basi. Senza tralasciare le grandi incertezze legate al mercato del lavoro e alle prospettive delle aziende lucane, dalle più grandi alle più piccole, costrette a fare i conti con la crisi energetica e i prezzi arrivati alle stelle.
Le legge regionale che taglia i costi alla bolletta del gas ha come presupposto anche il contrasto allo spopolamento. Come ho già avuto modo di rilevare, all’indomani della sua approvazione, occorre profondere ogni sforzo e attivare tutti gli strumenti che la normativa regionale, nazionale e comunitaria mettono a disposizione per centrare gli obiettivi che la stessa legge regionale si pone proprio in tema di lotta allo spopolamento dei nostri territori.
Il campanello d’allarme suona ogni volta che ci approcciamo a questi problemi.
Gianni Leggieri
Consigliere regionale del MoVimento Cinque Stelle