Fanno impressione i dati sulla disoccupazione pubblicati dall’Anpal e calcolati sulla base di un principio elementare e logico: la disponibilità a lavorare immediatamente. Bene, secondo l’Anpal i disoccupati in Italia sono 8milioni a fronte dei 2,3 milioni segnalati dall’Istat con i suoi cervellotici criteri (in realtà l’Istat ha il compito di nascondere l’enorme disastro sociale ed economico in corso da anni in Italia, sia chiaro).

Alla luce delle proizioni sulla nuova ondata di licenziamenti causata dalla follia dell’emergenza Covid che prevedono fino a 2 milioni di nuovi disoccupati ci vuole poco a capire che è a rischio la tenuta sociale del paese. Lo capiscono tutti. Tutti tranne il Presidente Mattarella che oggi ci ha regalato un pistolotto sulla festa della Repubblica che ricorre il 2 di Giugno dal quale si evince che il problema dell’Italia è la “parità di genere”. Si, avete capito bene, nel mezzo di un disastro epocale che colpisce uomini e donne il problema sarebbero le fisime psicotiche di una minoranza di povere mentecatte inacidite. Così siamo messi.

P.S. AGGIORNAMENTO ISTAT DI OGGI

Dal 1° gennaio 2021 è stata avviata la nuova rilevazione sulle Forze di lavoro che recepisce quanto stabilito dal Regolamento (UE) 2019/1700. Come riportato in dettaglio nella nota metodologica, le serie storiche degli aggregati diffusi in questo comunicato sono state ricostruite in modalità provvisoria, per il periodo compreso tra gennaio 2004 e dicembre 2020. I confronti temporali possono essere effettuati esclusivamente con i dati in serie storica ricostruiti e non con quelli precedentemente diffusi (per i cambiamenti definitori e altri dettagli si rimanda ai link utili riportati in calce).

Rispetto a marzo, nel mese di aprile 2021 si registra un lieve aumento degli occupati e una crescita più consistente dei disoccupati, a fronte di una diminuzione degli inattivi.

La crescita dell’occupazione (+0,1%, pari a +20mila unità) coinvolge le donne, i dipendenti a termine e i minori di 35 anni; diminuiscono, invece, gli uomini, i dipendenti permanenti, gli autonomi e gli ultra 35enni. Il tasso di occupazione sale al 56,9% (+0,1 punti).

L’aumento del numero di persone in cerca di lavoro (+3,4% rispetto a marzo, pari a +88mila unità) riguarda entrambe le componenti di genere e tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione sale al 10,7% (+0,3 punti), tra i giovani scende al 33,7% (-0,2 punti).

Ad aprile, rispetto al mese precedente, diminuisce anche il numero di inattivi di 15-64 anni (-1,0%, pari a -138mila unità) a seguito del calo diffuso sia per sesso sia per età. Il tasso di inattività scende al 36,2% (-0,3 punti).

Confrontando il trimestre febbraio-aprile 2021 con quello precedente (novembre 2020-gennaio 2021), il livello dell’occupazione è inferiore dello 0,4%, con una diminuzione di 83mila unità.

Nel trimestre aumentano le persone in cerca di occupazione (+4,8%, pari a +120mila) a fronte di un calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,6%, pari a -79mila unità).

Le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione, registrate dall’inizio dell’emergenza sanitaria fino a gennaio 2021, hanno determinato un calo tendenziale dell’occupazione (-0,8% pari a -177mila unità). La diminuzione coinvolge gli uomini, i dipendenti permanenti, gli autonomi e prevalentemente i 35-49enni. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 0,1 punti percentuali.

Rispetto ad aprile 2020, le persone in cerca di lavoro risultano in forte crescita (+48,3%, pari a +870mila unità), a causa dell’eccezionale crollo della disoccupazione che aveva caratterizzato l’inizio dell’emergenza sanitaria; d’altra parte, diminuiscono gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-6,3%, pari a -932mila), che ad aprile 2020 avevano registrato, invece, un forte aumento.

Giuseppe Masala

fonte: l’antidiplomatico – https://www.lantidiplomatico.it

Di BasNews

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