In Niger, un colpo di stato che la Francia non aveva previsto è un altro episodio della saga di un naufragio chiamato Macron. Con il suo stile da piccolo marchese pieno di sé e convinto di detenere la verità universale, l’enarcolonial Presidente della Repubblica aliena tutta l’Africa, sempre meno disposta a subire il disprezzo postcoloniale della casta e del microcosmo parigino. Un episodio in più nella cronaca di un disastro nazionale annunciato. Ma il cartello dei media sovvenzionati, comprato da 1 miliardo di finanziamenti da un potere alla deriva, fingendo di non vedere nulla, continua a lucidare le pompe di un Presidente indebolito.

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È un colpo di stato come a Tintin: la guardia presidenziale ha iniziato sequestrando per 48 ore il presidente nigeriano Barzoum, poi Abdourahamane Tchiani, che comanda la guardia, ha annunciato che avrebbe preso il potere. In seguito, i manifestanti hanno marciato per le strade per denunciare il ruolo della Francia in Niger. Alcuni hanno persino finto di prendere d’assalto per alcune ore l’ ambasciata francese, il che ha permesso alla Francia, sempre più ridotta all’impotenza, di affermare che non avrebbe fatto regali a chi esercitava violenza contro i suoi connazionali.

Ovviamente aspettiamo il resto degli eventi, ma tutti naturalmente pensano all’attivismo russo che si scatena in Africa, senza un’efficace sfilata di una Francia macronizzata che sembra impotente. Dopo aver perso Mali e Burkina Faso, dopo un disastroso vertice africano dove il presidente congolese ha pubblicamente umiliato Emmanuel Macron, dopo l’affiliazione di Togo e Gabon al Commonwealth, la Francia ora può cancellare il Niger dalla lista dei suoi alleati africani. Un paziente gioco di domino ci separa gradualmente dalle nostre ex colonie.

Se a questo elenco aggiungiamo i pessimi rapporti che Macron ha con il Marocco, la perdita di influenza della Francia in Africa dall’arrivo di Emmanuel Macron diventa più che preoccupante: un vero e proprio naufragio. Lo stile enarcoloniale non passa più, se non in Francia, dove i cortigiani piegano più che mai la schiena davanti alla mano che dà il cibo, anche se il paese dovesse scomparire.

Fonte: Le courrier de strategies

Traduzione: Gerard Trousson

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Di BasNews

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