Probabilmente pochi hanno badato al vertice sulla difesa organizzato ad Astana in Kazakistan dall’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco) e pochi hanno ritenuto importante e degno di attenzione il fatto che il nuovo ministro della Difesa cinese, Dong Jun, abbia incontrato il suo omologo russo, Sergei Shoigu, per sottolineare la loro partnership strategica globale e questo di fronte ai ministri della Difesa della Sco oltre a quelli di India, Iran, Pakistan e Bielorussia in qualità di osservatori. Dong ha anche avuto un incontro con il ministro della Difesa iraniano, il generale di brigata Mohammad Reza Ashtiani, che ha elogiato la condanna di Pechino dell’attacco aereo terroristico israeliano a Damasco.
Se a questo aggiungiamo che martedì prossimo, solo due giorni prima che Mosca celebri il Giorno della Vittoria, il leader cinese Xi atterrerà a Belgrado per ricordare al mondo intero il 25° anniversario del bombardamento dell’ambasciata cinese da parte di Stati Uniti, Regno Unito e Nato; se ci mettiamo il forte sostegno che la Russia sta dando all’ Unrwa l’agenzia di soccorso delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi e che a San Pietroburgo il 12° vertice sulla sicurezza internazionale, ha riunito oltre 100 nazioni, compresi i capi della sicurezza dei Brics 10, ci si accorge di cosa stia realmente accadendo ovvero che affari politici cruciali vengono già condotti al di fuori del corrotto sistema delle Nazioni Unite. L’Onu con tutta evidenza si sta disintegrando in una sorta di partenariato con gli Stati Uniti e con ambigue organizzazioni di oligarchi che dettano tutti i termini delle questioni in quanto maggiori azionisti.
Mentre l’Occidente collettivo è nella morsa di una crisi di legittimità, le potenze che non sono sotto il controllo dell’egemone, stanno elaborando il proprio ordine di sicurezza per proteggere il resto del mondo dai “genocidi” e dalle guerre di rapina. La creazione di un nuovo ordine di sicurezza globale è proprio al centro della pianificazione dei Brics 10, così come la de-dollarizzazione. Tutto ciò è un anatema per l’Occidente collettivo, incapace di comprendere le molteplici sfaccettature e le intrecciate partnership tra Russia, Iran e Cina, così come non comprende che questo processo viene accelerato dalle guerre e dal chiaro tentativo di saldare il conflitto in Ucraina con quello in Palestina. Il ministro della Difesa russo Shoigu è stato chiarissimo ad Astana sulle intenzioni dei Brics allargati: “L’attuale situazione politico-militare e le minacce ai nostri Stati ci obbligano ad approcci comuni per costruire un ordine mondiale giusto basato sull’uguaglianza per tutti i partecipanti alla comunità internazionale.”
Insomma sta nascendo una nuova Onu a cui la strage nella striscia di Gaza fornisce un trampolino di lancio: mentre il Natostan sostiene Israele qualunque cosa faccia il governo sionista, Russia, Iran e Cina sono d’accordo sul fatto che Israele, la portaerei impazzita dell’egemone in Medio Oriente, sta commettendo un genocidio. E siccome esso è filmato tutti i giorni, 24 ore su 24, mantenendo grottescamente il numero di morti sempre sullo stesso numero, tutto il pianeta può vedere cosa succede e il comportamento delinquenziale dell’Occidente che ormai sembra agire come un golem telecomandato.
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