Gli antichi dicevano che la natura aborre il vuoto, mentre esso è la vera sostanza del mondo contemporaneo: nulla esiste se non slogan e frasi fatte, frittate di parole che non hanno senso o meglio che acquistano un senso solo se si tratta di menzogne che si riferiscono a uno scopo. Tutto il resto è noia. Il vuoto nella sua massima evidenza lo abbiano davanti ai nostri occhi proprio oggi quando l’informazione del regime globalista comincia a mettere qualche condizionale nella narrazione dell’ all’immancabile avanzata ucraina e si fa scappare sia pure sotto mille contorcimenti la distruzione di alcune delle wunderwaffen più celebrate, Leopard e sistema antiaereo Iris compresi (una sorta di debacle per l’immagine dell’industria bellica tedesca) e avverte che se la controffensiva non dovesse sortire i risultati sperati, anzi favoleggiati dalla Nata in base alla sua stessa propaganda, l’invio di armi potrebbe fermarsi.
Il fatto è però che nessuno ha mai detto quali sarebbero i risultati che si attendono dalla controffensiva di Kiev: si tratta forse per gli ucraini di arrivare a Mosca o a Vladivostok, riprendere il Donbass e la Crimea oppure guadagnare tre chilometri di terreno in determinato punto del fronte e riconquistare un quale villaggetto dal nome impronunciabile? Chiaramente si è evitato di definire degli obiettivi strutturati per poter in ogni caso cantare vittoria o quanto meno non piangere la sconfitta. Ma qui si comincia a delineare una sorta di disfatta con migliaia di morti ucraini e centinaia di mezzi già distrutti senza praticamente aver ottenuto nessun risultato se non quello simbolico dell’aver fatto saltare la diga di Kakhovka che colpirà soprattutto le popolazioni civili. Secondo i criteri occidentali questa è una buona cosa, ma per quante balle possano raccontarsi si tratta di un atto terroristico, non di una vittoria. Il fatto che Soros sia entusiasta di questa azione e la esalti in un intervento su Project Syndicate ne definisce la qualità morale. Ad ogni modo è chiaro che le speranze riposte in questa offensiva riflettono la mediocrità e l’idiozia dei ceti di comando dirigente ( quello militare compreso); sono ormai avulsi dalla realtà e per qualche motivo hanno sempre pensato che le truppe russe avessero un morale bassissimo, fossero mal addestrate e mal comandate. Come poi sia accaduto che con un terzo delle truppe di cui gli ucraini potevano disporre all’inizio abbiano costantemente sottratto territorio e città fortificate è un mistero di cui questi idioti strutturali non si curano I napoleoni di cartone non capiscono proprio nulla: non sembrano aver afferrato il significato e l’utilità di ciò che certamente sanno, ovvero che in Russia l’istruzione militare è una cosa seria e che esistono un alto numero di accademie che coprono una vastità di compiti e specialità che l’occidente nemmeno si sogna. Per esempio c’è una scuola che sforna cadetti specializzati per la difesa aerea che funziona egregiamente e i cui effetti sono chiarissimi anche in questa guerra. Mica succede come a Sumy dove un drone russo Geran 2 ha girato per tre ore sopra un villaggio senza che gli ucraini siano riusciti a colpirlo pur dando fondo a tutti i missili manuali che avevano.
Ma non c’è solo una grave sottovalutazione sciocca e arbitraria delle forze russe, c’è stata anche una sopravvalutazione delle forze Nato costituite ormai da molte migliaia di uomini: esse dovrebbero agire in una stretta coordinazione, ma in realtà hanno tutte addestramenti diversi, mentalità diverse e questo finisce per generare caos. Così se anche Kiev o per meglio dire il comando Nato, riuscisse a sferrare un attacco a sorpresa in un settore indifeso lungo le linee difensive, la Russia ha una logistica più che pronta per dispiegare forze e fermare qualsiasi sfondamento. Le sue riserve infatti surclassano quelle ucraine. Stiamo insomma assistendo a uno scontro storico perché se l’Ucraina butta dentro il calderone tutto ciò che ha senza ottenere nulla o pochissimo, si priva della possibilità di effettuare attacchi organici in futuro, mentre la Nato subirebbe una sconfitta epocale e diventerebbe un leopardo di carta come quello dell’immagine iniziale.
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