Sono caduti due missili in Polonia, in una località limitrofa al confine con l’Ucraina, denominata Przewodow. I missili hanno fatto due vittime. La parte ucraina ha attribuito alla Russia la paternità dell’attacco missilistico. La Russia ha smentito. I missili non sarebbero russi. Poi Mosca ha rincarato la dose, affermando che i missili caduti in Polonia rappresentano un tentativo di provocare uno scontro Nato-Russia.
Effettivamente, se i missili li avesse lanciati la Russia, la Nato dovrebbe intervenire in difesa della Polonia. Ai sensi dell’aft. 5 del Trattato Nord Atlantico, infatti, un attacco armato contro uno o più membri dell’Alleanza in Europa o in Nord America sarà considerato come un attacco diretto contro tutti gli stati membri. Perciò, secondo Mosca, con questo attacco missilistico in Polonia, qualcuno sta cercando di coinvolgere la Nato nel conflitto in Ucraina. E’ verosimile questa ipotesi? Per rispondere alla domanda è indispensabile un’analisi rigorosa degli ultimi avvenimenti.
I russi si sono ritirati da Kherson, definendola una ritirata tattico-militare. Il senso dell’operazione è questo. L’esercito russo ha preso tempo e al momento ha evitato lo scontro con il grosso delle truppe ucraine. Perché? Sta per arrivare il Generale Inverno. Con la rete elettrica collassata a causa degli attacchi russi, da dicembre in poi l’esercito ucraino non sarà in grado di sostenere un’offensiva russa. Probabilmente è proprio in quel momento che l’esercito russo attaccherà.
Consci di questo pericolo, gli esponenti occidentali hanno iniziato a fare pressione su Zelensky, affinchè accetti i negoziati con la Russia, e hanno lanciato segnali di distensione verso Mosca. D’altra parte l’esercito ucraino ha un disperato bisogno di una tregua, che possa consentirgli una riorganizzazione della macchina bellica. I russi hanno mangiato la foglia e hanno dato una risposta proprio il 15 novembre mentre si svolgeva il G20 a Bali: un uragano di missili russi, almeno un centinaio, si sono abbattuti sulle infrastrutture energetiche ucraine, ormai prossime al collasso. Considerato poi che l’esercito russo dispone di forze fresche, poiché le decine di migliaia di uomini richiamati in servizio militare sono stati addestrati, il rapporto di forze in campo sarebbe ormai nettamente a favore della Federazione Russa. A questo punto è facile prevedere che una prossima offensiva russa in periodo invernale possa sbaragliare l’esercito ucraino.
Un simile scenario probabilmente viene considerato come assolutamente disastroso da parte degli strateghi della Nato e da evitare a tutti i costi. Anche a costo di estendere il conflitto alla Polonia prima e a tutta l’alleanza atlantica poi. In questo contesto il tentativo di un “false flag”, come un attacco missilistico contro la Polonia da attribuire all’esercito russo, sarebbe del tutto verosimile. I prossimi avvenimenti saranno decisivi al riguardo.
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