È successo che una classe politica, sempre più vigliacca, incompetente e furba, durante tutta la pandemia abbia scaricato ogni responsabilità e anche la comunicazione ufficiale ai medici.
I medici, per coprire il vuoto, sono stati portati a tamponare carenze e inefficienze del sistema esponendosi personalmente al rischio malattia. Ma non solo. A livello mediatico, volenti o nolenti, sono apparsi sempre più i fautori delle restrizioni, del lockdown, del vaccino. Questo mentre i signori al governo hanno iniziato a sparire dalle TV, sono stati molto prudenti a rilasciare dichiarazioni e attenti a non esporsi. Ricordiamo tutti che il premier Draghi evitò addirittura una conferenza stampa di spiegazioni sulle decisioni prese durante le feste e solo dopo le polemiche decise di offrirsi ai microfoni.
Quindi ora ammettiamolo: i medici sono stati due volte fregati. Primo perché si sono esposti loro a una comunicazione che non era nel loro Dna, per dirla a livello sanitario. Non spettava infatti a loro spiegare ogni misura e obbligo. E secondo perché ora nessuno gli riconosce non solo l’impegno in frontiera quando tutti erano in ritirata ma nemmeno i risarcimenti per le famiglie come si meriterebbero queste prime povere vittime del covid e del sistema. Perché di covid poi sono morti anche tanti di loro. E il minimo sarebbe riconoscergli il valore del lavoro in corsia e a contatto con i malati ogni giorno, soprattutto perché mentre loro lavoravano, va riportato alla memoria, il Parlamento rimaneva chiuso per diverso tempo sollevando dubbi giuridici allora sulla validità dei provvedimenti e aprendo dibattiti serrati tra i giuristi sull’esautorazione di Camera e Senato
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