“Nud (Niente) – Dai luoghi comuni ai luoghi di comunità, attraverso un racconto diffuso per il paese”, “The last things. Polifonia per Rionero”, “Basilicata calling. People of Tursi”, “We are Here -Celebrazione delle ricette e della vita della comunità locale attraverso installazioni d’arte pubblica” sono gli esiti finali delle residenze creative nei comuni lucani di Forenza, Rionero in Vulture, Tursi e Stigliano, presentati nel corso del fine settimana a chiusura del programma “Creative Communities” in memoria di David Sassoli, promosso dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e Open Design School insieme a diversi partner nazionali ed europei.
Se il maltempo non ha consentito lo svolgimento delle iniziative programmate all’aperto, non è stato invece fermato il desiderio delle comunità di ritrovarsi tutti insieme a conclusione delle tre settimane di residenza, durante le quali i quattro creativi selezionati, il collettivo Happy Place per Tursi, il duo Anne Fehres e Luke Conroy per Stigliano, gli artisti Marco Piscopo per Forenza e Anna Serlenga per Rionero in Vulture, hanno sviluppato un percorso di co-creazione con i cittadini, supportati rispettivamente da quattro associazione del territorio, Tursi Digital Nomads , festival AppARTEngo, pro loco di Forenza, Vulcanica, e quattro realtà creative lucane, Casa Netural, Artepollino, Gommalacca, Allelammie.
Una grande rete che ha messo in relazione tante persone diverse, ognuna delle quali ha dato il suo speciale contributo per provare ad abilitare attraverso l’arte e la cultura, i comuni delle nostre aree interne. Esito del processo compiuto sono stati una serie di prodotti su cui le comunità e le amministrazioni potranno continuare a lavorare. A Tursi sono state realizzate delle videochiamate fra la comunità e alcuni nomadi digitali di Berlino, per la condivisione del reciproco patrimonio materiale e immateriale. A Stigliano, insieme ai murales ispirati alle ricette locali condivise con gli artisti in residenza, è stata creata una mappa digitale delle opere di arte pubblica realizzate nel comune nel corso degli anni. A Forenza è stata creata una campagna di comunicazione basata su fotografie e ricordi dei cittadini che attraverso l’ironia fa emergere la ricchezza custodita in un piccolo paese, oltre gli stereotipi. A Rionero è stata prodotta una mappa interattiva con una inedita lettura della città, mediante le voci dei cittadini che qui sono nati, fra anziani e bambini, o che qui sono venuti a vivere come i migranti.
“La scelta di far lavorare insieme soggetti differenti è stata a nostro avviso una formula vincente per la buona riuscita del progetto – sottolinea Rita Orlando, responsabile progettazione culturale e networking della Fondazione Matera Basilicata 2019- . Si è voluto infatti non solo portare gli artisti da fuori a lavorare con le comunità, ma dare anche a queste un ruolo centrale, riconoscendo alle associazioni locali una capacità di progettazione e di azione accanto all’artista, che le ha rese parte attiva del processo. I creativi lucani convolti hanno avuto invece la possibilità di trasferire le loro competenze sulla co-creazione, sviluppate nel lungo percorso di Matera 2019, ma anche fare formazione essi stessi attraverso l’affiancamento al progetto che l’artista aveva in mente. Le amministrazioni locali hanno infine riconosciuto e attestato l’importanza di questo tipo di pratiche di creazione artistica per portare nuove prospettive nelle loro comunità. Da un lato infatti la cittadinanza temporanea può diventare un meccanismo virtuoso per accrescere il numero di persone che vive nei luoghi, trasformarli e abilitarli all’esterno. Dall’altro, la creatività e l’arte, al di là della bellezza dell’esperienza di creazione in sé, possono diventare utili strumenti per generare delle economie”.
Sul sito ufficiale www.matera-basilicata2019.it è disponibile una sezione dedicata al programma “Creative Communities” con focus sulle quattro residenze creative, cui seguiranno una serie di pubblicazioni di raccolta e restituzione relative a processi e metodologie del progetto.