Si è svegliato il Movimento 5 Stelle?

Dopo aver votato di tutto e di più, a favore dell’invio di armi all’Ucraina e la delega in bianco al Governo Draghi, dopo avere espulso i parlamentari che erano contrari e addirittura il presidente della commissione permanente esteri Senatore Vito Petrocelli, per essersi opposto alla cobelligeranza dell’Italia alla guerra. Ecco dopo tutto questo, una volta all’opposizione Conte qualcosa deve pur fare.

Autocritica? “Non sia mai…”

Ma l’avvento dell’era Schlein nella cosiddetta sinistra fuxia arcobalenata, che sta succhiando consensi al 5 stelle sul piano della rivendicazione dei diritti civili (ultima la battaglia sul riconoscimento automatico anche dei bambini nati all’estero da maternità surrogata) e dell’antifascismo di facciata, esige un cambio di rotta, se non altro per non biodegradarsi.

Se Conte vuole recuperare identità e non confondersi nel carro della distrazione dai diritti sociali ed economici, non gli basta più l’ergersi a paladino del reddito di cittadinanza e del superbonus.

I cittadini hanno capito benissimo, fuori dai palazzi, che la propria vita quotidiana, (lavoro, salari, inflazione), è legata alla posizione dell’Italia rispetto alle sanzioni alla Russia, alla rinuncia di ogni sovranità nei confronti di organismi sovranazionali.

E quindi per distinguersi e assecondare i sondaggi, che fare?


Bastano due fiaccolate l’anno su piattaforme generiche di richiesta della Pace, naturalmente sulla base di “c’è un aggressore e un aggredito”?

Ieri il Movimento 5 Stelle ha cercato di fare di più.

Scrive in un suo post ufficiale:

“Oggi abbiamo constatato che le altre forze politiche, che pure a parole mostrano sensibilità nei confronti della pace, quando c’è da votare in Parlamento confermano la strategia dell’escalation militare.  

È successo per l’ennesima volta quando il ‘partito trasversale della guerra’ ha bocciato un nostro ordine del giorno al decreto Ucraina che chiedeva di interrompere immediatamente la fornitura di armi. Il fallimento del continuo invio di armi è sotto gli occhi di tutti e ha affossato ogni ipotesi di negoziato, oltre a portarci al rischio di una Terza Guerra Mondiale. Quello che serve è un cambio di rotta. 

Quel che fuori da questo Palazzo è chiaro alla maggioranza degli italiani, evidentemente non lo è agli altri partiti che siedono in Parlamento.

Marco Pellegrini”.

Prendiamo atto.


Bene ma non benissimo.

Commenta a stretto giro uno dei deputati espulsi, Francesco Forciniti, che in Parlamento aveva presentato, insieme ai colleghi ex 5 stelle come Pino Cabras e Mattia Crucioli, nella battaglia contro l’invio di armi all’Ucraina, anche con mozioni regolarmente bocciate dallo stesso M5S (quando realmente poteva incidere in quanto prima forza del governo)

Scrive Forciniti in un commento al post Facebook che lanciava :

“Ben svegliati, ma tutte le volte in cui lo abbiamo presentato e ripresentato noi – l’ultima volta circa sei mesi fa – implorandovi di votarlo con noi… Lo avete sempre bocciato senza neanche intervenire in aula per spiegarci la vostra posizione, e avete sempre votato insieme a quello che oggi chiamate “partito trasversale della guerra”. Apprezzo i pentimenti quando sono sinceri, ma per esserlo dovrebbero prima passare per una profonda autocritica.”

Facesse quindi un passo avanti, Giuseppe Conte. Il passo che, contro ogni maligno sospetto di opportunismo politico, ci consegni l’evidenza di un vero e sentito cambio di linea.

Ci stupisca e ci smentisca, Conte.

Aderisca alla raccolta firme per i referendum abrogativi contro la guerra, già in Gazzetta Ufficiale, dia il suo contributo attivo alla campagna di comunicazione e sensibilizzazione referendaria.

La aspettiamo.

Agata Iacono

fonte:

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-m5s_e_la_guerra_aderisca_alla_raccolta_firme_per_i_referendum_abrogativi_o_taccia_per_sempre/39130_49231/

Di BasNews

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