di Francesco Tallarico
L’Onu è morta. Ne danno il triste annuncio i media di tutto il mondo. Il Consiglio di Sicurezza Onu – le cui risoluzioni sono le uniche ad essere vincolanti – non può funzionare per i veti incrociati dei membri permanenti Cina, Francia, Federazione Russa, Gran Bretagna e Stati Uniti. Quanto all’Assemblea generale, questo organismo dell’Onu ha approvato qualche giorno fa una bozza per la tregua a Gaza. Israele ha criticato la risoluzione gridando: “Vergogna!”. Mentre il resto del mondo l’ha semplicemente ignorata, come se non fosse mai esistita. Ma allora a che serve l’Onu? Sarebbe meglio scioglierla e metterla in liquidazione. Fino a che gli Usa sono stati la super potenza dominante, hanno utilizzato l’Onu per imporre le loro regole. Ora invece che nel mondo si è formata una nuova maggioranza di paesi che non ne vogliono più sapere del predominio occidentale, allora l’Onu non serve più.
Considerata la morte dell’Onu, della crisi in Medio Oriente dovrebbe occuparsi l’Europa, per ragioni di sfera di influenza. Senonchè l’Europa, come super potenza mondiale non è che sia morta, proprio non esiste! I governi dell’Ue sono talmente subordinati allo zio Sam che non esprimono più una propria posizione politica internazionale. Perfino la diplomazia russa ha dovuto suo malgrado rinunciare a dialogare con i governi europei, prendendo atto che è assolutamente inutile. Tanto poi Washington fa un ruggito e i capi di stato e di governo europei si allineano immediatamente ai dettami statunitensi. Questo vale soltanto per i capi di stato e di governo europei, mentre le popolazioni sono sempre più in rotta di collisione con i loro governi. Le popolazioni europee simpatizzano per la Russia di Putin, tifano per i palestinesi, sono contro l’immigrazione clandestina e soprattutto contro l’agenda mondialista dell’emergenza climatica.
Gli Stati Uniti d’America sono ancora i più forti? Non si direbbe. Ben 11 milioni di famiglie statuitensi di recente sono scivolate nella carenza alimentare. Il deficit Usa è alle stelle e ogni tre mesi la Camera minaccia lo shutdown. Gli Usa rischiano la bancarotta e soprattutto un crac del dollaro. In queste condizioni gli Stati Uniti non soltanto non possono più fornire aiuti militari all’Ucraina, ma probabilmente neanche ad Israele. Insomma l’Occidente è in una situazione di totale arretramento su scala mondiale, sotto tutti i profili, economico, finanziario, politico, militare, culturale, etc.. In queste condizioni è normale che il sud del mondo guardi alla Cina e alla Russia, come alle potenze che possano stabilizzare la situazione di crisi che il mondo sta attraversando. Cina e Russia in questo momento rappresentano per la quasi totalità dei paesi dell’America Latina e per la maggior parte dei paesi africani un valido punto riferimento per un nuovo ordine mondiale, basato su condizioni più eque e sul rispetto delle norme del diritto internazionale.
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